Qualità



"Progettare è controllare un processo dinamico di sviluppo senza sapere esattamente dove questo sviluppo porterà, ma ipotizzando solo alcune qualità di questo esito possibile, come rispondenze all'immaginario soggettivo di riferimento, anch'esso in trasformazione." (C.Soddu, Enrica Colabella, op. cit.)

Controllare il processo dinamico di sviluppo, significa strutturare un sistema ad evoluzione, non prevedibile, caotico, capace di procedere verso la complessità con modalità tali che ogni esito, comunque diverso, sarà sempre riconoscibile.
Gli eventi, le formalizzazioni, i bisogni concettuali e soggettivi che innescano il progetto devono essere capaci di rispondere a degli obiettivi che saranno, inevitabilmente, ancora sconosciuti perchè non sappiamo come questi attributi potranno esplicitarsi nella forma artificiale che stiamo creando. Nel progetto di morfogenesi "oggetto-cucina", nel tempo (ancora meglio, nei diversi tempi) dell'evoluzione, le richieste, sempre in trasformazione, hanno generato scale di valori, possibili formalizzazioni, eventi, che per loro stessa natura sono di eguale importanza e simultanei: il corpo centrale, il movimento degli "arti", le sequenze, il passaggio alla matrice geometrica del cerchio come "simbologia", rimangono nel progetto come ricordo e vengono (soggettivamente) ordinati secondo una gerarchia che individua le possibili qualità del progetto.
Il controllo delle scelte progettuali è intimamente legata alla definizione degli obiettivi, all'operare, in progress, all'interno di una dinamica evolutiva, eliminando quei detriti di categoricità ancora presenti per raggiungere quella qualità come risposta che precede la domanda possibile. La "storia" progettuale del presente percorso ha generato, qualitativamente, delle scelte che sono entrate, nel progetto stesso, con quella carica di significato che ne ha segnato il possibile sviluppo: dal corpo umano, al movimento; dal corpo umano, assiale, al cerchio; dal cerchio alla tridimensionalità; cerchio e tridimensionalità che prendono vita intorno ad un elemento; elemento come albero attrezzato, interfaccia tra l'uomo e il cucinare; complessità nelle relazioni, nella libertà del movimento, non più unidirezionale, ma "unico" in ogni momento, proprio perchè strutturato come "variabile". Il susseguirsi degli eventi è stato, spesso, una richiesta stessa del progetto; ogni sequenza alzava qualitativamente il suo grado di risposta, sondando nuove e possibili formalizzazioni.
"La stessa storia progettuale che, a fronte di una serie imprevedibile di eventi contingenti, avrà luogo, sarà sempre una delle possibili storie parallele virtualmente percorribili, e riconoscibili dalla medesima modalità di approccio al casuale, all'inaspettato."
(Celestino Soddu, Enrica Colabella, op. cit.)