Forma variabile





L'immagine raffigurante il mimo (E. Decroux, Parole sul mimo, Les arbres), è una lettura soggettiva sulla possibile richiesta di variabilità, intesa come complessità delle forme, della gestualità, dell'ambiguità. Si può riconoscere in questa immagine la presenza di un corpo centrale da cui dipartono, sovrapponendosi, variando, interagendo, le diverse posizioni degli attori, che rendono "fisico", con il loro movimento, la presenza dell'albero. Non esiste in questa immagine una sola e certa rappresentazione; essa può essere variabile, diversa di volta in volta, ma sempre riconoscibile nel soggetto "Les arbres". E' il tempo esatto di quella posizione che nasce da una carica soggettiva, umorale, di interpretazione, ma è un tempo che esiste solo in quella frazione, un' attimo dopo essa può essere diversa. Eliminare i gesti ripetitivi, il dato di fatto, ma al tempo stesso, individuare una lettura "minimalista", di semplicità, che non sia intesa come "privazione", ma come struttura allusoria e giocosa, di sorpresa, scoperta e ambiguità.