LA RILETTURA DELLE TRE CHIESE

  

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Per capire come oggi è stata affrontata la problematica dello spazio sacro ci siamo riferiti a tre opere contemporanee di altrettanti maestri dell'architettura, di cui una ancora in fase di realizzazione. Le tre chiese prescelte sono la Cappella sul Monte Tamaro di Mario Botta, la Chiesa per Padre Pio di Renzo Piano e Notre-Dame du-Haut a Ronchamp di Le Corbusier. La scelta è caduta su questi tre riferimenti perché rappresentano, dal nostro punto di vista, tre modalità diverse di rispondere alle richieste proprie del tema sacro. La Cappella sul Monte Tamaro rappresenta lo spazio individuale, nel quale il fedele procede lungo un percorso molto stimolante, che suscita molteplici stati d'animo fino a giungere ad una meta, l'altare, quasi celata al termine del percorso. La Chiesa per Padre Pio a S. Giovanni Rotondo, grandiosa opera avveniristica destinata ad accogliere ben ottomila persone al suo interno, è il luogo dell'assemblea, dell'adorazione comunitaria, ove la particolare morfologia della struttura basata sulla spirale logaritmica, accoglie i fedeli e focalizza nel fulcro il centro dell'attenzione tramite una serie di archi convergenti nell'altare, visibile da ogni punto della chiesa. Notre-Dame du-Haut di Le Corbusier a Ronchamp rappresenta invece l'essenza della sacralità, resa manifesta attraverso l'inafferrabilità dello spazio data dalla particolare conformazione delle pareti e della copertura, e da coinvolgenti effetti di luce che generano una atmosfera straordinariamente suggestiva. L'atteggiamento che abbiamo tenuto nella rilettura di queste opere è stato quello di accumulare significati attraverso apporti continui e ricorrenti di "sequenze ed interconnessioni il cui carattere deve essere tradotto in logica formale, in modo da ottenere parametri topologici di controllo e predisposizione alla morfogenesi". (C. Soddu, E. Colabella, "Il progetto ambientale di morfogenesi)