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Passo 1: aggettivi e immaginario di riferimento

 

Per prima cosa seleziono tre aggettivi che rappresentino il mio modo di lavorare: una volta fatto questo, per ogni aggettivo costruisco un immaginario di riferimento raccogliendo tutte quelle immagini, suoni, musiche e scritti che più mi richiamano alla mente quel dato attributo. Quest’ultimo passaggio è fortemente soggettivo perché ognuno di noi intende cose diverse quando pensa a uno stesso aggettivo: così, se per me potrà essere “minimale” una linea retta, per qualcun altro potrà esserlo una spirale, per un altro ancora una sfera e così via. Non è quindi necessario che le nostre idee siano condivisibili da tutti, l’importante è che funzionino per noi: tutto questo non è nient’altro che la conseguenza del nostro essere unici in un mondo di pluralità. I tre aggettivi che io ho scelto e che quindi caratterizzeranno i miei lavori sono questi:

 

 

Minimale


Razionale


Deciso

 

 

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