3 AGGETTIVI
". . . perchè tre cose concorrono a creare la bellezza: anzitutto la perfezione,
è per questo che reputiamo brutte le cose incomplete;
poi la debita proporzione ovvero la consonanza;
e infine la clarità e la luce, e infatti chiamiamo belle le cose di colore nitido . . . "
Umberto Eco, Il Nome della Rosa
Umano: l'architettura è qualcosa che nasce con l'uomo e per l'uomo al fine di soddisfarne le esigenze e di arricchirne la vita. Poter e saper costruire è quindi un dono. Le necessità dell'uomo sono molteplici e svariate, presentano diverse sfaccettature che devono sapersi legare pur mantenendo sempre viva la loro originalità. L'aspetto creativo e spettacolare deve quindi potersi confrontare con quello umano, ossia con la quotidianità e l'utilizzo dell'edificio stesso senza però rinunciare alla componente creativa che è la sua matrice iniziale. Un giusto connubio tra uso, gusto e attuabilità.
Naturale: la più grande forma di architettura l'abbiamo di fronte agli occhi ogni giorno: è la natura. Nella sua semplice spettacolarità, ha sempre qualcosa di nuovo da offrirci. Un vecchio albero, con le nodosità del suo tronco, ci presenta scenari sempre diversi: dipende dal punto di vista, dalla stagione che ne detta i colori, dal cammino del sole che ne crea le ombre e le luci. L'architettura si inserisce nella natura e ha l'obiettivo di seguirne le leggi, deve quindi rispettarne l'armonia e l'unitarietà e nel contempo arricchire l'ambiente che l'accoglie.
Equilibrato: gli eccessi stupiscono e poi poco dopo annoiano, l'equilibrio crea armonia e non stanca mai. Come in un pentagramma le note di inseriscono una dopo l'altra rompendo la simmetria della linea, ma mantenendone comunque un'unitarietà di fondo, così si devono susseguire le parti di un'architettura. Un ritmo lento, elegante, quasi sensuale che crea mistero e non timore,.
