TERRA

Dall’elemento terra ho addotto la staticità, la solidità, l’equilibrio. Ma l’equilibrio ci può condurre al ritmo e il ritmo ci ricorda un movimento, che ritroviamo nel rinnovamento del ciclo della vita garantito dalla terra. E allora il movimento ha ragione di essere anche se è solo fittizio. Ma la staticità della terra è anche mera illusione e allora "girando in tondo si muoverà il mondo", ossia osservando un qualcosa da più punti di vista si potrà cogliere la sua metamorfosi altrimenti impossibile. Con la circonferenza, poggiante su un piano che frena la sua corsa, indico appunto un percorso di osservazione a 360°, ossia l’osservare un qualcosa nella sua totalità per coglierne i lati insoliti. Utilizzo la concentricità per indicare non solo la possibile presenza di un ritmo, ma anche di una traccia, un’impronta, un segno, un percorso, il ricordo di qualcosa che è accaduto in un punto preciso del tempo e dello spazio, addotto dal concetto di terra quale madre del caos primordiale di cui ogni manifestazione è emanazione della sua potenza creatrice. Dal sottosuolo, la parte più inafferrabile e oscura della terra, ho addotto l’imprevisto, quel qualcosa che non ci si aspetta di incontrare, punto centrale per importanza ma invisibile, se non nel momento in cui si abbandona il piano per entrare nel mondo delle tre dimensioni, ossia si scopre improvvisamente un nuovo imprevisto percorso di conoscenza. Infine adduco dall’alternarsi dei valori simbolici della terra intorno a un’opposizione superficie - profondità, la compresenza di due aspetti opposti o insoliti in un’unica cosa.
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