L’obbiettivo

 

La ricerca condotta con lo svolgimento di questa tesi vuole essere un tramite, un mezzo,  utile alla crescita evolutiva della mia identità progettuale.

Essa segue una procedura che individua metodi e caratteristiche di un percorso soggettivo di indagine e di applicazioni. L’obbiettivo e’ quello di individuare e di comprendere parte delle regole utilizzate nella progettazione e nella realizzazione dei manifesti cinematografici tramite una rilettura personale dei codici di riconoscibilita’ presenti nel loro sistema in modo di successivamente permetterne un’ elaborazione personale attraverso la costruzione di un modello progettuale che funzioni in condizioni variabili di operativita’.

 

Giustificazione delle scelte

 

La decisione di scegliere il periodo storico che va dalle origini della cinematografia fino al pre-digitale, è dovuta in parte all’ esperienza personale acquisita (dovuta ad una attivita’ legata al collezionismo di pezzi appartenenti allo stesso arco di tempo), ed in parte alle conseguenze verificatesi, a seguito dell’introduzione ed uso del Computer, sulle fasi della progettazione dal Design, all’ Architettura, alla Fotografia etc..

 

Le Fasi del lavoro

 

Ho cercato di sottolineare  alcuni aspetti del sistema “manifesto” che intendevo studiare per capire come opera la sua funzione e quindi renderlo “progettabile”:

Tali aspetti regolano caratteri individuabili in:  leggibilita', riconoscibilita’ e affidabilita’ (la capacita' di formulare e mantenere una promessa allo spettatore attraverso un “assaggio” dell'esperienza che vivra' in sala).

 

Ho poi iniziato il percorso progettuale con la stesura di un immaginario di riferimento formatosi conseguentemente alla scelta di alcuni manifesti cinematografici attuata in base al genere e alla variabile temporale.

 

Grazie alla lettura dell’ immaginario di riferimento ho effettuato delle adduzioni, strumenti che mi hanno permesso di costruire le matrici, ovvero il "come" si trasforma l'evento.

 

In una fase succssiva ho attuato l’ isolamento di aspetti realtivi al manifesto quali la struttura geometrica, gli elementi componenti (testo, interpreti, ambientazione..) i loro codici di appartenenza ai generi. Ho poi ipotizzato l'esistenza di elementi forti caratterizzanti come il movimento (o la sua assenza), la prospettiva, la geometria,  l' interazione tra i personaggi e lo spettatore o tra loro stessi.

Ho poi organizzato le regole e le procedure che ho ipotizzato in un paradigma organizzativo che mi permetta il controllo dell’ operazione progettuale.

 

Proseguendo, ho selezionato altre immagini alle quali poi ho attribuito altri aggettivi quali credibile, competente, gratificante, vivace, coinvolgente, inquietante, leggibile, stimolante ed armonico.

Con l’ausilio di fogli da lucido sovrapposti alle immagini ho separato elementi utili alla lettura quali le geometrie, gli assi, gli elementi in relazione tra loro o con altri elementi, la prospettiva, i vuoti, i pieni etc..ho poi isolato gli elementi piu’ evidenti in silouette in B/N a colori...

A questo punto ho potuto isolare tre chiavi di lettura che strutturassero il paradigma (geometria, prospettiva, dinamicita’) in modo da poter individuare le matrici (il come).

 

Alla luce dello schema risultante, ho isolato i manifesti piu’ rispondenti alle aspettative fissate e li ho tradotti seguendo il paradigma. Da questa operazione ho cercato di porre le basi per la progettazione di un poster per un film fittizio del quale si conosce solo la sceneggiatura cosi’ come molte volte succedeva  nella realta’.

 

 

continua...

 

 

 

 

Obiettivo    Cenni Storici    Immaginario di Riferimento    Chiavi di Lettura    Codici Cinematografici    Schemi Preliminari     Immaginario Soggettivo    Adduzzioni    Paradigma Organizzativo    Scenari    Risultato