Per unire 2 oggetti, essi devono essere posti in modo che i loro assi maggiori si incontrino con un'angolatura compresa tra 0 e 90 gradi. Nel caso in cui le superfici non si limitino a toccarsi ma gli oggetti abbiano una parte del volume in comune, essa non deve superare il 50% dell'oggetto il cui volume e' minore.
La superficie degli oggetti deve essere delimitata da tutte linee rette ad esclusione di un lato che deve essere formato da una linea curva. Gli angoli compresi tra le linee rette devono avere un'ampiezza compresa tra 0 e 180 gradi. La scelta di quale debba essere la linea curva e' libera. L'ampiezza d'onda di quest'ultima deve essere un sottomultiplo della lunghezza del lato maggiore dell'oggetto. Oppure possono essere formati da sole linee rette riprendendo la forma di una di quelle base della geometria piana.
Gli oggetti devono presentare colori primari (blu cyano, rosso magenta, giallo primario) e/o bianco e nero con un massimo di 3 colori non necessariamente presenti ognuno nella stessa quantita'.
Gli oggetti decisi devono avere una sola superficie che presenta un unico buco la cui forma sia
una di quelle di base della geometria piana (triangolo, quadrato, rettangolo, cerchio). Lo spessore della superficie bucata deve essere inferiore o uguale a 1/10 della lunghezza del lato minore della stessa.
ODE AL CARCIOFO
Il
carciofo
dal
tenero cuore
si
vestì da guerriero,
ispida
edificò
una
piccola cupola,
si
mantenne
all’asciutto
sotto
le
sue squame,
vicino
a lui
i
vegetali impazziti
si
arricciarono,
divennero
viticci,
infiorescenze,
commoventi
rizomi,
sotterranea
dormì
la carota
dai
baffi rossi,
la
vigna
inaridì
i suoi rami
dai
quali sale il vino,
la
verza
si
mise
a
provar gonne,
l’origano
a
profumare il mondo,
e
il dolce
carciofo
lì
nell’orto,
vestito
da guerriero,
brunito
come
bomba a mano,
orgoglioso,
e
un bel giorno,
a
ranghi serrati,
in
grandi canestri
di
vimini, marciò
verso
il mercato
a
realizzare il suo sogno:
la
milizia.
Nei
filari
mai
fu così marziale
come
al mercato,
gli
uomini
in
mezzo ai legumi
coi
bianchi spolverini
erano
i generali
dei
carciofi,
file
compatte,
voci
di comando
e
la detonazione
di
una cassetta che cade,
ma
allora
arriva
Maria
Col
suo paniere,
sceglie
un
carciofo,
non
lo teme,
lo
esamina, l’osserva
contro
luce come se fosse un uovo,
lo
compra,
lo
confonde
nella
sua borsa
con
un paio di scarpe,
con
un cavolo e una
bottiglia
di
aceto
finchè,
entrando
in
cucina,
lo
tuffa nella pentola.
Così
finisce
in
pace
la
carriera
del
vegetale armato
che
si chiama carciofo,
poi
squama
per squama
spogliamo
la
delizia
e
mangiamo
la
pacifica pasta
del
suo cuore verde.
Pablo
Neruda