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Mi
feci avanti interpellando un vecchietto ricurvo tutto occupato
ad impastare ed
infornare. Fu ben felice di mettermi subito al
lavoro. Il mio compito
non era difficile: da un lato avevo
l'impasto già
pronto, dall'altro lato c'era un monticello di
acini di uva nera
che dovevo lavare, tagliare a metà e
disseminare. Dovevo
poi creare delle piccole forme
di pasta e ricoprirle
di uva ed infine infornare tutto.
Una volta cotte,
una passata di zucchero a velo ed
il gioco era fatto.
Andai avanti così per non so più
quante ore ma la
cosa non mi pesò in modo
eccessivo visto
che per controllare se le
focacce erano cotte
al punto giusto ne
assaggiavo
una ad ogni sfornata...ed
ogni tanto
due per essere ben certo... |