La sera successiva nel paese c'era un gran fermento; soprii subito il motivo: era il giorno di inizio della 
Sagra dell'Uva. Decisi di andare a dare una sbirciatina. Uno striscione accoglieva i visitatori: 
«Mazzarrone: qui la vite è vita!». Mi feci largo a gomitate tra la folla, evidentemente l'idea di 
curiosare da quelle parti non era stata solo mia:...ma da dove sbucava tutta quella gente? 
Mazzarrone ha solo 3.500 abitanti!! Gironzolai per un po' tra le bancarelle ammirando 
la regalità dei grappoli bruni e dorati e aspirando a pieni polmoni l'aria satura degli 
odori dei cibi tipici. Fu così che mi accorsi di avere una gran fame e neanche un 
soldo bucato per riempirmi lo stomaco; che fare? Mi guardai un po' intorno in 
cerca di una soluzione ed il mio sguardo cadde su di un cartello appeso al 
palo di una bancarella che vendeva delle focacce all'uva: «Cercasi 
 collaboratore. Buona retribuzione». Sembrava fare al caso mio. 
la passeggiata con Concettinale focacce all'uvaun sognoil protettore dei ladriPietro u pazzusaggezza e tradizioni popolarila donna  

 
?

Mi feci avanti interpellando un vecchietto ricurvo tutto occupato 
ad impastare ed infornare. Fu ben felice di mettermi subito al 
lavoro. Il mio compito non era difficile: da un lato avevo 
l'impasto già pronto, dall'altro lato c'era un monticello di 
acini di uva nera che dovevo lavare, tagliare a metà e 
disseminare. Dovevo poi creare delle piccole forme 
di pasta e ricoprirle di uva ed infine infornare tutto. 
Una volta cotte, una passata di zucchero a velo ed 
il gioco era fatto. Andai avanti così per non so più 
quante ore ma la cosa non mi pesò in modo 
eccessivo visto che per controllare se le 
focacce erano cotte al punto giusto ne 
 assaggiavo una ad ogni sfornata...ed 
 ogni tanto due per essere ben certo...
 
homela ricettamappa del sito