TAVOLA PROSPETTICA CON BATTISTERO | |
Nei
suoi studi Paolo Alberto Rossi, si domanda come mai Brunelleschi sceglie
proprio quel punto di stazione o più precisamente, quella distanza
dalla quale vedere e ritrarre il Battistero. Tutto ciò che troviamo
corrispondervi dimostra che quella posizione non è casuale, ma volutamente
e coscientemente prescelta. Il significato che tale scelta può avere
avuto per un uomo di scienza come Brunelleschi, rappresenta l'inizio di
una serie di fatti che si sviluppano in maniera concatenata ed estremamente
razionale, collegando l'un l'altra ogni sua opera mediante la medesima matrice
geometrica. Riferendoci al disegno sopra riportato, la distanza tra il punto di stazione V e il punto P è uguale al lato AB che inscrive la pianta del Battistero, vediamo che dalla distanza scelta il lato più lontano CD del quadrato che circoscrive la base ottagonale appare la metà del lato più vicino : C'D' = ½ di AB. Diventa così molto facile disegnare la prospettiva di un quadrato visto da una distanza uguale al suo lato, poichè il lato più lontano si dimezza. Notiamo un altro elemento importante dato dalle diagonali che individuano due punti sull'orizzonte, simmetrici rispetto al punto principale e distanti da questo quanto il lato del quadrato, cioè quanto la distanza stessa dal punto di vista al quadrato; FP è uguale a AB e VP. E' evidente che le operazioni geometriche seguite da Brunelleschi hanno lo scopo di individuare i punti di fuga, e le caratteristiche delle rette a 45° rispetto all'osservatore individuano gli scorci in profondità. Notiamo che il punto scelto permette una visione assai forzata del Battistero, tanto da sembrare la meno adatta a studiarne la prospettiva. Essa appare forzata perché satura il campo visivo dell'occhio; l'edificio riempie la vista. Il campo visivo misura la capacità dell'occhio di contenere il Battistero con la massima grandezza . Tale capacità visiva dell'occhio sembra fissata da Brunelleschi da un cerchio, visto da una distanza uguale al lato del quadrato inscritto in tale cerchio: VP=AB. Ciò significa che un'opera dovrà essere composta, studiata, per una distanza ben definita e legata alla sua grandezza La prospettiva da configurare, dell'opera, sarà quindi conseguente a tale distanza e restituirà+ il massimo rapporto visivo prefissato con la dimensione dell'opera stessa. |
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