ABSTRACT


Ho iniziato questo mio percorso progettuale con la costruzione di un immaginario di riferimento scegliendo alcune variabili tra gli oggetti di design e suddividendoli poi attraverso la temporalità degli eventi.
La datazione è stata quindi un elemento costruttivo per individuare un primo ordine di raggruppamenti.


"...Il progetto dell'ambiente nel quale viviamo. Un naturale/artificiale che ognuno di noi tenta di forgiare tracciando sull'esistente un modello di mondo possibile, dando forma ai propri pensieri e desideri. Non una filosofia della progettazione ma solo riflessioni su tracce di percorso. Un inseguire i propri immaginari, che si sviluppano con la casualità ed imprevedibilità del pensiero soggettivo...". (C.SODDU, E.COLABELLA, "Il progetto ambientale di morfogenesi").

Dalla lettura di questo immaginario ho addotto delle chiavi di lettura rispetto a delle identificazione di alcune categorie.
Per incrementare di complessità il sistema, per ogni chiave di lettura ho costruito un nuovo immaginario di riferimento attingendo da tutte quelle immagini ed emozioni prese dal mio bagaglio culturale e dalla mia esperienza sempre in continua evoluzione.
Attraverso una mia interpretazione, ho individuato dei caratteri che potessero definire meglio le chiavi di lettura.

Grazie alla lettura di questo immaginario di riferimento ho effettuato delle adduzioni, strumenti che mi hanno permesso di costruire le matrici, i codici di trasformazione che definiscono i possibili caratteri.
Queste regole esprimono "come" si trasforma l'evento; tali procedure devono essere esplicite ed applicabili. La mia lettura soggettiva tende quindi alla formulazione di leggi il più chiare e comunicabili possibile.
Ogni matrice individua e in qualche modo "racconta" un'identità, un codice di riconoscibilità

Il passo successivo è stato quello di sistematizzare il lavoro fatto fino ad ora evidenziando dove ho ritrovato le regole all'interno degli oggetti di design che ho scelto inizialmente e raggruppandoli in base alle chiavi di lettura ed ai caratteri.
Questa fase non vuole essere una procedura esaustiva ma una sorta di indice mirato per formalizzare dei raggruppamenti utilizzando sempre la datazione quale principio ordinatore.

Terminata questa sistematizzazione ho constatato che alcune matrici, che inizialmente consideravo potessero essere di forte riconoscibilità, effettivamente non sono risultate tali per il fatto di non averle ritrovate in molti esempi nell'ambito del design.
Alcune invece sono emergenti rispetto ad altre e sono riconoscibili come identità in tutto l'arco temporale degli ultimi cinquant'anni.

"Tutti gli elementi, sino ad allora diffusi uniformemente nello spazio, mentale e senza tempo, del pre-progetto cominciano a guardarsi intorno e collocarsi. La forma catalizzatrice li posiziona, li orienta nello spazio e fornisce loro delle possibili direttrici di sviluppo." (C.SODDU, E.COLABELLA, "Il progetto ambientale di morfogenesi").

Il percorso progettuale è proseguito con l'introduzione di un catalizzatore, strumento che mi ha permesso di strutturare le richieste del progetto in modo da poter avanzare le prime ipotesi soggettive di sviluppo ed organizzazione per portare il progetto ad un incremento di complessità

Ho dovuto quindi organizzare le regole e le procedure che ho ipotizzato in un paradigma organizzativo che mi permette il controllo sull' operazione progettuale. Mi sono riferita alla lettura di una poesia di Baudelaire, "Corrispondenze", per definire una possibile sequenza dei percorsi.
Ho così ottenuto una struttura organizzativa che mi permette di connettere, su una ipotesi di relazioni, quello che andrò poi a sperimentare.

Infatti l'ultima fase è quella della realizzazione degli scenari che sono la rappresentazione di alcune ipotesi tra le innumerevoli possibili. Questi scenari saranno ottenuti da procedure generative basate sui codici e sulla loro successiva applicazione e stratificazione.
Attraverso gli scenari verrà quindi verificata la riconoscibilità dei codici utilizzati.