INTRODUZIONE

L'universo di riferimento considerato nella realizzazione di questo mio lavoro è quello del design italiano che comprende il periodo storico degli ultimi cinquant'anni.
La decisione di scegliere gli anni Cinquanta quale punto di partenza è dovuta al fatto che è proprio da questi anni che inizia a prendere forma una sorta di discussione sul ruolo del designer, sul tema dell'industrial design e sul rapporto fra l'industria e gli artisti.
Nascono anche le prime azioni culturali verso una logica del design svolte ad esempio dalle Triennali, dalle iniziative come il premio Compasso d'Oro, o dai numerosi dibattiti presenti sulle riviste di settore in cui vengono fatte teorizzazioni, mettendo in continua discussione temi e problemi sui ruoli e le competenze.

"Chi non crede ancora all'attualità e alla necessità del disegno industriale, e non vede l'importanza di una ricerca e di una propaganda che si rivolga ad ogni settore della produzione per rinnovare i principi del disegno ed innalzare il livello estetico, può trovare in questa X Triennale di Milano molti esempi convincenti e dall'osservazione complessiva della mostra, la conferma di tanti principi, enunciati anni fa da uomini di cultura, artisti e industriali, che ora trovano la via di una affermazione.(...) L'oggetto d'uso, mentre acquista una sua personalità, una sua bellezza, diviene anche l'espressione di una società più viva e sensibile, di una cultura più vasta, veramente universale. (...) l'imdustrial design, l'oggetto industriale, lo si trova ovunque negli altri settori, dove l'urgenza di un tema vitale e l'interesse per un problema attuale dell'arte e della vita sia stato affrontato e discusso. In questa presenza assidua e quasi polemica, dell'oggetto d'uso assieme (e non in contrasto) con l'oggetto d'arte, noi non dobbiamo vedere solo l'espressione di una tendenza di architetti moderni, od un fenomeno transitorio di gusto e di moda, ma la naturale interpretazione di quel processo di evoluzione che investe ogni settore della produzione e quindi modifica i rapporti tra le arti come intese tradizionalmente.(...). (Alberto Rosselli,"L'oggetto d'uso alla Triennale",Stile Industria, ottobre 1954).

Anche i discorsi sui valori estetici della produzione e sul "buon disegno" sono stati protagonisti di molti dibattiti di quegli anni.
Per capire quanto fossero importanti queste tematiche basta consultare una qualunque rivista degli anni Cinquanta per ritrovare un numero considerevole di inchieste, interviste e articoli sull'argomento.

"Io penso che ogni problema di industrial design conduca il designer a seguire una diversa procedura; anzi, che il valore di un buon disegno dipenda, alla base, dal rapporto tra il metodo seguito e la forma del prodotto disegnato. Lo scopo è raggiunto quando il designer è riuscito a tener presente tutti i condizionamenti e a farli diventare, durante il suo lavoro, altrettanti elementi che concorrono alla sua visione del prodotto. Insomma, la forma è quella che unifica ed esprime tutti gli aspetti anche talvolta contrastanti che caratterizzano un prodotto. Naturalmente i metodi dell'attività del designer sono di numero e di tipo di volta in volta molto differenti: una macchina per scrivere o per cucire sono prodotti che ben più attirano la sensibilità di chi li disegna rispetto ad un accendisigari e ancor più di una maniglia. Tutte le leve, di cui la maniglia è un esempio comunissimo, sono dei casi abbastanza semplici, dove la forma può nascere da un particolare studio dell'azione diretta della mano, ma dove la scelta dei modi con cui la mano può afferarle e i particolari di consistenza e di profilo lasciano una notevole libertà alla fantasia. (Marcello Nizzoli, "Inchiesta fra i designer", Stile Industria, aprile 1955).

Il tema da me affrontato in questo lavoro è quello dell' IDENTITA' e della RICONOSCIBILITA' dei prodotti e dei progetti di design.
L'identità di un prodotto industriale, la riconoscibilità di un oggetto di design appartenente ad uno specifico riferimento culturale, è secondo me una valenza fondamentale.
Lo scopo è quello di individuare dei possibili codici di riconoscibilità dei designer costruendo dei codici di trasformazione.