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Schermo
"Touch-screen"
Gli schermi
sensibili al tocco sono solo recentemente entrati
a far parte della categoria dei prodotti di
massa; essi presentano indubbiamente
un'interfaccia amichevole ed intuitiva, con
comandi chiari ed espliciti. Le procedure si
sviluppano a menù e sottomenù guidati. Le
funzioni di interfacciamento sono in massima
parte demandate alla progettazione di un software
adeguato, che oltretutto presenta il grande
vantaggio di essere personalizzabile a piacimento
senza richiedere radicali modifiche. Se finora
tali schermi erano utilizzati (visti i costi
elevati) solo in servizi pubblici come nei
distributori automatici, essi stanno gradualmente
sostituendo le classiche pulsantiere in oggetti
tascabili come i telefoni cellulari. Tuttavia,
proprio in quest'ultima applicazione del
touch-screen emerge un suo grande limite:
l'usabilità -in termini di utilità percepita-
decade con il ridursi delle dimensioni. Se, in
altre parole, questo tipo di schermo rivela tutte
le sue potenzialità allorché sia di generose
dimensioni, qualora esso trovi applicazione in
apparecchi miniaturizzati perde gran parte dei
vantaggi che ha nei confronti della tradizionale
tastiera.
PREGI:
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Possibilità
di personalizzazione
Apprendimento
guidato
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DIFETTI: |
Necessita di grandi dimensioni
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Carezza
Il gesto della
carezza suggerisce come l'uomo cerchi di toccare
, sfiorare ed accarezzare superfici, cose o
persone che lo attraggono. Una delle fasi
dell'infanzia più importanti dal punto di vista
dell'apprendimento è proprio quella in cui il
bambino conosce il mondo circostante toccando
qualsiasi oggetto che lo incuriosisca. Tramite il
tatto si percepiscono numerose informazioni
complementari a quelle fornite dalla vista, ed è
per questo che si è portati a toccare ciò che
attrae, che incuriosisce. L'aspetto più
importante diviene quindi ricreare nell'individuo
un interesse nei confronti
dell'oggetto/interfaccia. Sono noti, in tal
senso, alcuni princìpi derivanti dagli studi
compiuti dagli esperti del marketing per la
realizzazione delle scatole dei prodotti in
vendita nei supermercati: aldilà di ovvie
esigenze di immagazzinamento, è risaputo infatti
che attraggono maggiormente le forme complesse o
non chiaramente percepibili (qui il poter
prendere l'oggetto, "possederlo" per
poterlo ruotare a piacimento è fondamentale per
coadiuvare la vista nella percezione dello
stesso), le forme colorate vivacemente sono
maggiormente attraenti dal punto di vista del
desiderio di toccare l'oggetto. Tuttavia non va
dimenticato che vi è comunque una forte
componente soggettiva che vincola fortemente lo
sviluppo di questi princìpi.
DIFETTI: |
Componente
soggettiva difficilmente quantificabile |
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Ideale di superficie da toccare
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