LA STORIA 
 

Da quel momento il Disc Jockey, diventato un vero e proprio personaggio dello spettacolo, cominciava ad avere la necessitą di un apparecchio di miscelazione dei suoni espressamente dedicato alla sua attivitą: occorreva poter gestire due o pił giradischi, un microfono per poter comunicare con il pubblico in sala, un registratore a nastro per le basi registrate degli eventuali spettacoli.
In quei periodo la musica era proposta sotto forma di una successione di canzoni separate l'una dall'altra mediante delle brevi pause, non esisteva ancora una vera e propria tecnica di miscelazione dei dischi : il Disc Jockey abbassava il volume relativo ad un primo giradischi "sfumando"  il brano, contemporaneamente alzava il volume di un secondo giradischi per far ascoltare il brano successivo e spesso interveniva con brevi interventi al microfono.
Per compiere queste semplici operazioni, il mixer, che non aveva bisogno di essere sofisticato, era costituito da un parallelepipedo in metallo da cui fuoriuscivano tre o pił controlli di volume a cursore (potenziometri lineari o "
slider") per poter miscelare le diverse sorgenti sonore e uno per controllare il volume generale.