Il paradigma indiziario permette di attivare la propria logica progettuale, passando attraverso evoluzioni successive lineari e discontinue. Esso organizza non solo un universo di elementi/richieste, vincoli, pertinenze esistenti ma è capace di stimolarne altre a venire e sino a quel momento sconosciute; esso stabilisce altresì il controllo dell'evoluzione del progetto attivando dispositivi di organizzazione geometrica, topologica, dimensionale, gerarchica prediligendo la logica del "come" a quella del perché si procede nell'iter progettuale. Come controllare la crescita dell'idea, come procedere, come aggregare, come trasformare, come strutturare le possibili forme e richieste degli elementi. Il Paradigma deve essere più aperto ed accogliente possibile agli sviluppi futuri e imprevedibili costituendo un punto di partenza e di controllo:" un modello capace di rispondere a delle richieste che ancora non si conoscono " poiché "ciò che già conosciamo non è che una minima parte di quelle che effettivamente dovremo prendere in considerazione".( Celestino Soddu, Enrica Colabella op.cit.) Il paradigma indiziario diventa struttura organizzativa altamente soggettiva che genera continuamente richieste-risposte aumentando in tal modo la complessità progettuale. Le successive adduzioni e matrici saranno controllate all'interno di esso stimolando la generazione di schizzi pre-progettuali che hanno la funzione di sondare le possibilità e le potenzialità del progetto stesso. 

LETTURA 1

   

LETTURA 2

La lettura della figura della conchiglia murex è avvenuta gerarchicamente riconoscendo in prima istanza un inizio, un corpo principale compatto che costituisce il luogo del rifugio, della protezione dall'esterno, della perfetta simbiosi e, in seconda istanza, una serie di accessori ad esso collegati ma esterni, di varie forme e misure che proseguono eterogeneamente lungo una struttura periferica terminando in una lunga e affusolata coda, che rappresenta anche la fine del percorso. I componenti periferici possiedono quindi caratteristiche di supplemento al corpo centrale protetto da una forma a guscio. All'interno della lettura della forma conchiglia si stabilirà una struttura organizzata secondo un centro, zona vitale protetta, una zona secondaria che diventa luogo-interfaccia più importante, dove idealmente, in simbiosi e al riparo viene collocata la figura umana e infine una zona periferica costituita da numerosi sotto-elementi variamente connessi ai sopracitati corpi. Questa successione si risolve nel rapporto esterno interno che non è antitetico bensì di dialogo e compenetrazione continua; tale relazione non costituisce una limitazione tra le due sfere: la chiusura implica l'esterno e viceversa