IL CATALIZZATORE: LA CONCHIGLIA MUREX 

 

" Tutti gli elementi, sino ad allora diffusi uniformemente nello spazio, mentale e senza tempo, del pre-progetto cominciano a guardarsi intorno e collocarsi. La forma catalizzatrice li posiziona, li orienta nello spazio e fornisce loro delle possibili direttrici di sviluppo. Questa attività catalizzatrice è paragonabile all'emanazione di un profumo di seduzione per gli altri elementi presenti nello spazio a-temporale del pre-progetto. "( Celestino Soddu, Enrica Colabella op.cit.)

Il catalizzatore rappresenta l'elemento scatenante, il veicolo che accompagna all'interno di un processo di trasformazione e allo stesso tempo raccoglie " i nostri desideri di oggetti reali intrisi di soggettività emozionale e passionale". Il catalizzatore attrae verso di sé le prime ipotesi soggettive di sviluppo e organizzazione stimolandone nuove ancora sconosciute, eliminando in tal modo idee preconcette a favore di possibilità fino a questo punto ignorate. L'occasione capace di stimolare la formalizzazione delle richieste è rappresentata, nel mio progetto, da una figura naturale, quella della rarissima conchiglia Murex, che presenta numerosi spunti interessanti. La movimentata molteplicità e la stratificazione degli elementi, il rapporto esterno-interno che si stabilisce, l'idea di rifugio e difesa, ma anche la relazione e la perfetta integrazione tra oggetto costruito e mollusco, mi ha affascinato e stimolato a sviluppare le possibili forme che " soggettivamente si avvicinano ad una ipotesi organizzativa delle richieste già espresse e delle possibili ancora sconosciute o in evoluzione". In questa fase la casualità gioca un ruolo predominante creando forme improbabili e di transizione capaci però di ampliare l'orizzonte progettuale.

" I riferimenti casuali ed improbabili, quegli elementi utilizzati sin' ora come attivatori di equilibrio, entreranno quindi in un processo di ridimensionamento successivo che proprio del ruolo che avevamo dato loro, quello di catalizzatori. Saranno stati veicolo del nostro pensiero progettuale, non fini da raggiungere."( Celestino Soddu, Enrica Colabella op.cit.)