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Alle adduzione fatte abbiamo collegato dei simboli che
ci permetteranno di sviluppare delle matrici e di applicare le nostre
regole, e verificarle, in una qualsiasi zona di progetto che si sceglierà.
La prima cosa che abbiamo fatto è stato quello di
dare un ordine gerarchico alla nostra matrice, che ci permette di verificare
una esatta sequenza di approccio che verificheremo quando andremo ad affrontare
una qualsiasi zona in cui vogliamo applicare la nostra metodologia. Le
forme simboliche non saranno vincolanti ai fini del progetto.
La sequenza parte dall'esigenza di avere uno spazio intermedio,
triangolo verde, tra la città e il centro scolastico e che venga
utilizzato dalle due parti creando delle reazioni di collegamento. All'interno
di esso inseriamo degli spazi di aggregazione, nuove piazze, sempre con
lo scopo di creare delle relazioni interno/esterno, intorno ai quali sviluppare
il centro scolastico e le strutture che verranno collegate tramite percorsi
architettonici interni/esterni. Sia gli spazi di aggregazione, nuove piazze,
che le strutture potranno essere anche esterne al nostro spazio intermedio,
cioè già esistenti nel contesto urbano in cui inseriremo
il nostro centro, il nostro compito sarà quello di fare interagire
con collegamenti interni/esterni le due parti.
Il collegamento principale con l'esterno è la
piazza cittadina, rivista come spazio di aggregazione tra le due parti.
Infine abbiamo considerato la variabile impazzita che
è l'eccezione che, soprattutto quando applicheremo il nostro modello,
ci metterà in discussione tutte le situazioni che affronteremo nell'applicare
la matrice all'area di progetto prescelta.
Adduzione
Regola addotta
Simbolo
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