RENDERE I SENSI PARTECIPI DELL'ARCHITETTURA

"Lo so non solo con la mia mente, ma lo so con i miei occhi, col mio cuore, col mio stomaco." H.Hesse
Nell'architettura in genere, viene posto l'accento sull'estetica, sulla bellezza ed armonia delle varie parti che la compongono, tutte qualità che si possono apprezzare con la vista, che è quindi il senso più utilizzato per la comprensione di quest'arte. Vivere uno spazio e quindi un'architettura non dev'essere un'esperienza che coinvolge i soli occhi, ma tutto il corpo, con tutte le sensazioni che gli sono possibili. La vista da sola è si capace di procurarci sensazioni e sentimenti, ma che comunque potrebbero accrescersi utilizzando anche gli altri organi di senso: l'udito, il tatto e l'olfatto. Attraverso i quattro sensi (logicamente non consideriamo il gusto), sarà quindi possibile migliorare la comprensione delle nostre architetture. Sicuramente la vista è il mezzo più immediato di percezione, mentre gli altri sensi possono fornire delle informazioni sulle sfumature del contesto, insieme, comunque, armoniosamente concertati concorreranno ad amplificare le sensazioni e le emozioni vivibili in un luogo.
Percorrere un spazio naturale (un viottolo di campagna, la riva di un fiume) è una esperienza che coinvolge tutte le parti sinsibili del corpo, le sollecitazioni a cui sono soggette creano quell'armonia, quella pace che normalmente ritroviamo in questi spazi. Tutti i sensi sono mobilitatti all'unisono verso un'unica verità , che è quella della scoperta dell'essenza del luogo. Vista, rumori, odori, superfici sono in sintonia, non ci sono discordanze tra gli input forniti agli organi di senso.
Nella progettazione degli ambienti artificiali, si cerca di guidare esclusivamente l'occhio alla ricerca dello spazio e del genius loci, trascurando il tatto, gli odori, i rumori, che divengono in un certo senso casuali, non progettati, non previsti in fase di progetto, ne viene fuori una dissonanza tra pensiero che si vorrebbe trasmettere e vita nello spazio pensato. Ciò non succede negli spazi naturali, dove tutto è in sintonia, dove tutto concorre ad un'unico obiettivo che è poi quello dell'assonanza di tutte le parti.
Cercherò di spiegarmi meglio con un esempio: immaginiamo di dover progettare una piazza intima e tranquilla, riusciamo nel nostro intento solo a livello visivo, cioè ci rendiamo conto che alla sola vista la piazza ci sembra molto accogliente, ma dopo averla costruita cominciamo ad avvertire dei fastidi dati da rumori, da odori, tutti stimoli non in armonia con i nostri obiettivi, ne risulterà azzerata anche la percezione visiva che da sola non basterà a rendere intimo e tranquillo tale spazio.
Quindi per trasmettere un pensiero si deve fare in modo di concertare tutti gli stimoli possibili, verso una migliore definizione dell'idea, una sorta di ambiente naturale progettato interattivo con il tatto, l'udito, la vista e l'olfatto, dove la bellezza stia nell'armonia dei sensi.

"...tranquille bolle d'aria galleggiano alla superficie,l'azzurro del cielo vi si rifletteva." H.Hesse
L'architettura oltre ad una serie di immagini deve manifestarsi anche con altre percezioni, suoni, odori, sensazioni a livello epidermico, che pensate in armonia col progetto ne aumenteranno la comprensione. Spiegare i concetti anche interrompendo o alternando gli stimoli ad uno o più organi sensoriali, oppure tenerli attivi tutti contemporaneamente per avere un'esplosione di sensazioni. Un bosco non stimola la sola vista, ma anche l'udito, l'olfatto e il tatto, il tapparsi le orecchie non comporta un cambiamento nella percezione totale, ma ne diminuisce l'atmosfera e quindi il manifestarsi del luogo. Tutti gli elementi naturali sono riconoscibili attraverso più sensazioni, che insieme concorrono all'esplicitarsi del carattere degli stessi.
La città esprime il suo carattere artificiale attraverso i rumori delle auto, gli odori dei vari gas, la mancanza di contatto epidermico con le sue varie parti, insomma possiamo riconoscere un luogo (artificiale o naturale) anche senza utilizzare la vista, questa magari ci farà capire se ci troviamo a Roma o a Milano, in un prato o in un bosco, comunque concorrerà a migliorare l'idea che avevamo gia, ciò accade anche per gli altri sensi. Vorrei quindi riuscire a rendere armoniosi, da questo punto di vista, anche gli ambienti artificiali, dove tutto concorda con l'idea che si vuole trasmettere, prendendo spunto dai paesaggi naturali. Volendo progettare un ambiente tranquillo possiamo fare le nostre adduzioni, ad esempio, dal contesto di un fiume. Fare delle adduzioni non significa ricopiare ciò che vediamo, ma significa cercare di cogliere le essenze che ci danno l'idea di ciò che vogliamo fare (in questo caso un ambiente tranquillo), e riportarli opportunamente trasformati e ricontestualizzati nel nostro progetto. Facendo questo si potrebbe anche cercare di risvegliare delle sensazioni e dei sentimenti che la vita cittadina attrofizza, riportando adduzioni da luoghi che si credono capaci di stimolare piacevoli sensazioni.

"Ciò che non fa qualificare le tettoie come fatto architettonico è la loro affinità con l'abbigliamento." B.Rudofsky
Un continuo riferirsi alla natura e all'artificiale per trovare nuovi impulsi che permettano di migliorare l'ambiente dell'uomo. Bisogna cercare di comprendere da che cosa e come i sensi vengono stimolati nei luoghi ai quali ci si riferisce (il bosco, il fiume, il borgo), ma non solo ricercare gli stimoli positivi, ma anche quelli negativi per evitare di riproporli, oppure per poterli eliminare, la dove sono presenti. Quando si è compreso questo possiamo cercare di introdurli nel progetto, non attraverso la diffusione sonora di versi di animali esotici, oppure spargendo nell'aria essenze campestri, ma aumentando il contatto tra ambiente ed uomo, dove quest'ultimo sappia riconoscere con tutto il corpo il luogo che sta vivendo. Ogni sensazione, ogni emozione dovrà concorrere per meglio definire lo spazio, proprio come avviene in mezzo alla natura.

"...allora conducetemi in quella regione benedetta, dove io vedrò l'interno di ogni cosa solida." E.A.Abbott
Riuscire attraverso l'architettura a comunicare con i sentimenti, a far vivere delle sensazioni che non si erano mai provate, diverse, ma simili per intensità a quelle che si provano in un ambiente naturale. Sarà proprio l'intensità ad esserne avvantaggiata, dall'uso di tutto il corpo, nel confrontarsi con l'architettura, una sorta di rapporto carnale dove il materiale e lo spirituale dell'uomo collaborino per la conoscenza dell'ambiente. La somma di tutte le piccole percezioni possibili dovrà condurci ad un migliore rapporto con noi stessi e con il mondo, guidarci verso questa ricerca, insegnandoci a sentirci vivi ed a ritrovare parti dell'animo umano potenzialmente vitali che credevamo inesistenti o scomparse. Ritrovare anche nei luoghi progettati tutte quelle sensazioni che si riescono a provare solo negli spazi naturali dove quello che prevale è la varietà e la mutevolezza.

"Lo spazio indica l'organizzazione tridimensionale degli elementi che compongono il luogo.Il carattere denota l'atmosfera generale che rappresenta la proprietà più comprensiva di qualsiasi luogo." C.Norberg-Schulz
Prendere spunto dalla natura per comporre dei paesaggi artificiali che stimolino l'animo umano, utilizzandone le stesse tecniche amaliatrici, per non far mai annoiare lo spettatore. Percorrere dei passaggi angusti, "pericolosi" per trovare qualcosa di grande. Giocare con le stesse astuzie di cui si serve la natura, per farci apprezzare un luogo, per farcelo avvertire come famigliare ed accogliente.Creare dei contrasti, improvvise diversificazioni di forme, di luci ed ombre, di rumori, di odori, che riescono a far meglio cogliere il contesto. Provocare tutte le sensazioni possibili, piacevoli o meno, sarà solo importante stimolarle, permetterle, mai lasciare che lo spettatore rimanga indifferente. Favorire l'illusione, mostrare e nascondere ciò al quale si mira, risvegliare in ogni momento la curiosità, che amplificherà il risultato finale, mai lasciare tutto subito disponibile a portata di mano.

"L'uomo della periferia medio borghese americana che si addormenta vicino alla falciatrice, coprendosi la testa con una pagina del suo giornale della domenica, proprio in quel gesto rinnova la nascita dell'architettura." B.Rudofsky
Fare in modo che nasca una certa ansia, che si sviluppi una ricerca personale che assecondi gli stati d'animo, introdurre senza mai forzare, dare diverse possibilità di scelta, saranno i sensi ed i sentimenti a guidarci lungo il percorso di ricerca, che manifesterà tutto ciò che l'animo umano ha di vigoroso, misterioso o profondo. Un mondo fatto di idee ed impressioni, che mitigano i sentimenti della vita quotidiana, per farne sorgere di diversi, difficili da ritrovarsi in situazioni ed ambienti comuni. Lo stesso spettatore con la sua gestualità provocata dallo stato d'animo si offrirà al pubblico spettacolo. Un'architettura non statica ma in movimento, dove le sensazioni trasmesse combiano in continuazione.

"Sono passato per la merceria, una delle strade piu deliziose del mondo per la sua dolcezza, è interamente tapezzata, per cosi dire, di stofe intessute d'oro di damasco,e di altre sete,che botteghe espongono e appendono ai primi piani delle case, e con tanta varietà che, nel quasi mezzo anno trascorso da me in questa città , non mi pare di aver visto esposta due volte la stessa pezza; a questo si aggiungono i profumi, le farmacie e le innumerevoli gabbie d'usignoli che ti svagano con la loro melodia da una bottega all'altra, al punto che, chiudendo gli occhi immagineresti di essere come in campagna, mentre ti ritrovi in mezzo al mare. Il tutto è silenzioso quasi come un campo, non essendoci ne sferragliar di carrozze, ne calpestio di cavalli. La strada pavimentata a mattoni è straordinariamente pulita, ci portò attraverso un'arco nella famosa piazza San Marco." V.Evelyn
I sensi che verranno stimolati saranno solo quattro, vista, tatto, udito, olfatto, ma le loro combinazioni provoccheranno una grande quantità di sensazioni. Lo spazio sarà vissuto con il filtro degli stati d'animo, con la mutevolezza degli effetti atmosferici, in ogni momento lo spettacolo sarà diverso, stimoli sempre nuovi agiranno sul corpo, da questo interpretati sempre in maniera diversa, modificando continuamente la percezione. Ricercare la realtà oggettiva della natura per poi riversarla nell'architettura, allo scopo di ricreare i benefici prodotti da essa.

Obiettivi ed immagginario soggettivo
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