Definizione di percorso: volontà e obiettivi di progetto

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"Giunsero infine ad un bianco ponte, al di là del quale si aprivano le porte della città poste tra due bracci delle mura che in quel punto si prolungavano affacciandosi, in modo che tra essi si formava un corridoio. I viaggiatori entrarono, e le porte si chiusero alle loro spalle. Percorsero un viale incassato fra i bracci delle mura, ed entrarono in città. Percorsero molti sentieri e salirono molte scalinate, e infine arrivarono nei luoghi eccelsi, e videro innanzi a loro, in mezzo ad un ampio prato, scintillare una fontana."
[Tolkien J. R. R., "Il Signore degli anelli"]


Con il termine percorso intendiamo un sistema spaziale complesso e articolato, che si presenta come un’avventurosa sequenza di apparizioni che vengono incontro al visitatore - viaggiatore scoprendosi una dopo l’altra "tra intrighi vegetali del bosco, lungo viottoli, spiazzi, sbalzi del terreno raccordati a gradini" (nota 1) , che non abbia quindi un assetto scandito da viali ordinati e simmetrici o dove il ritmo della sequenza come nelle gallerie dei musei sia imposto - cadenzato dagli oggetti esposti. Crediamo invece che un apporto significativo nello stabilire i caratteri del percorso sia relativo alla fornitura di esperienze diversificate.
La differenziazione può essere ottenuta dando rilievo alle caratteristiche uniche di uno spazio, oppure creando opportuni contrasti tra le diverse parti del percorso, come particolari capacità di riposo e di movimento, che inducano alla sosta o alla meditazione.

Muoversi, sostare, incontrare, scoprire, sono azioni che comprendono una dimensione spaziale nella quale la mobilità dell’individuo presuppone una immagine strutturata dell’ambiente, attraverso schemi sviluppati allo scopo di procedere in modo adeguato. Questa condizione inerente all’orientamento generico dell’uomo la chiameremo citando C. Norberg-Schulz lo "spazio esistenziale".
Lo spazio architettonico è un aspetto fisico e concreto di questo procedimento (nota 2). Teorie come quella descritta da Dagobert Frey che, parlando di strutture spaziali introduce i concetti di "percorso" e "meta" (weg und mal), hanno il vantaggio di rifarsi proprio alle caratteristiche summenzionate di spazio esistenziale e spazio architettonico (nota 3) , così come Kevin Lynch che, prendendo come punto di partenza i problemi concreti della città moderna, individua quelle che egli considera le caratteristiche fondamentali dello spazio.
"Il mondo, egli dice, può essere organizzato intorno ad una serie di punti focali (nodi, per la struttura urbana), spezzettato in regioni nominali (distretti), collegato da percorsi memorabili" (nota 4).

L’opera di J. Piaget, sullo sviluppo del fanciullo approfondendo gli studi sulle strutture fondamentali dell’immagine ambientale, arriva alle stesse considerazioni, dimostrando che il concetto di un mondo strutturato si sviluppa gradualmente durante l’infanzia e quindi comprende una serie evolutiva di nozioni spaziali (nota 5).
Con questo non abbiamo voluto compiutamente definire e analizzare lo spazio in architettura, ma stabilire una struttura in termini di schemi organizzativi elementari topologici prima ancora, parlando del percorso, di "avventurarci seguendone il tracciato".

In accordo con il principio che vede la tendenza esploratrice come fondamento della mente umana, l’intenzione è stata quella di dare la preferenza ad un ambiente complesso piuttosto che semplice in cui ritrovare l’idea di seguire una direzione in un luogo che non si conosce e che in qualche modo oltrepassa le nostre capacità mentali (nota 6), "poiché un comportamento sano è per natura esplorativo, vario e avventuroso, ha bisogno di un ambiente che permetta o addirittura incoraggi lo sviluppo e l’esercizio di tale comportamento" (nota 7). In questo senso è stata intesa l’analisi del labirinto come forma canonica dello spazio limitato , in cui ritrovare l’idea di seguire una direzione in un luogo che non si conosce e che in qualche modo oltrepassa le nostre capacità mentali.

Citando Aldo Von Ejck "ogni luogo è ricco di suggestione", una ricchezza spaziale che arriva proprio con questo eccesso del possibile sul conosciuto - forse conoscibile, l’idea di un mondo comunque più vasto di me, di una sorta di risorsa illimitata, che è una delle dimensioni dell’essere al mondo (nota 8), "questo eccesso per cui la gabbia è ben più grande del topo" (nota 9) ; Il Visitatore - Viaggiatore sarà dunque portato a volerlo esplorare da una volontà di curiosità.






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Questa pagina è stata progettata da Claudia Dalmino e Luigi Lattanzi (a.a. 1995-'96)
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