Leggendo il libro: "La grammatica della fantasia" di G.Rodari ho incontrato il concetto di binomio fantastico che ha saputo influenzare il mio progetto. Ho capito che la singola parola è in grado di reagire solo quando ne incontra un' altra che la provoca, che la costringe ad uscire dai binari dell' abitudine. Non c' è vita dove non c' è lotta. "...questo è il progetto!...". Si ha quindi un passaggio dall' equilibrio del progetto ad una fase di disequilibrio. L'innesco è dato tutto dall' utilizzo dei catalizzatori, le scelte iniziali casuali che ho effettuato e che possono essere anche non correlate tra di loro, ma che comunque mi hanno fatta cominciare. Il mio binomio fantastico è nato da luce e scarpe, queste parole prese nella quotidianeità sono state liberate dalla catena verbale di cui abitualmente fanno parte. Sono state estrappolate, estraniate per potersi trovare nella condizione di generare una storia uno scenario possibile. Mi hanno condotto verso una probabile soluzione che prevedeva la scarpa come possibile contenitore dell'uomo e la luce mi ha fatta riflettere sulla quotidianeità dell'utilizzo: il giorno e la notte.
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