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Come oggetto
ho scelto di progettare una lampadina. Questa ha infatti 3 eventi come il
mio paradigma:lo zoccolo, il filamento e il bulbo. Tutti e tre sono collegati
tra loro in modo lineare:l'elettricità per accedere al bulbo deve infatti
passare prima per lo zoccolo e poi per il filamento. A tutti e tre gli
eventi ho appliccato i codici dei miei obiettivi (dinamico, leggero,
pungente).
Per lo zoccolo ho applicato il codice dell'aggettivo leggero.
Ho infatti cercato di togliere massa ai lati della base della lampadina e
l'ho creata di un materiale trasparente per allegerirne ancora di più la
struttura. Togliendo massa allo zoccolo e cambiandone il colore del materiale,la
lampadina risulterà più slanciata e quindi più leggera. Per quanto riguarda
invece il filamento,mi sono servita del mio codice che descrive l'obiettivo
pungente. Ho creato due coni che spuntano dallo zoccolo della lampadina,
dentro ai quali scorre il filo elettrico, che alla fine, uscendo, congiunge
le due forme coniche tramite una spirale formata dal filo stesso. I due
coni, rispecchiando l'obbiettivo pungente, sono di un colore sgargiante
come l'arancione. Per il bulbo ho applicato le caratteristiche del mio
codice che descrive l'aggettivo dinamico. Ho infatti sostituito il solito
bulbo a goccia con uno con una forma decisamente più alternativa. Ho preso
un cubo e ho trasformato tutte le sue linee in curve morbide e sinuose. Gli
angoli sono stati tutti smussati e il cubo stesso è stato come girato,
creando un effetto "vortice". Il materiale del bulbo rimane
trasparente, nonostante questo sia una caratteristica del mio codice
dell'aggettivo leggero, ma senza questa proprietà l'utilizzo della lampadina
sarebbe inutile, perchè non emanerebbe luce per illuminare.
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