>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> catalizzatore



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Come catalizzatore ho scelto il quadro di Magritte “ Trahison des images “ che rappresenta l’immagine di una pipa. Per cercare di creare il mio spazio, cercherò dunque di partire dalla “pipa” per arrivare a definire un mio progetto. La pipa è composta da un ‘entrata per aspirare e da un’ uscita per il fumo, insomma la forma della pipa sembra caratterizzare un percorso specifico che va dal bocchino all’uscita. Nel mio progetto la pipa è divisibile in tre stanze, che chiamerò per simbolismo inferno, purgatorio e paradiso. La prima stanza, l’inferno, è caratterizzata dall’entrata(il bocchino) e il suo cannello che la collega al recipiente del tabacco. Questa stanza viene detta inferno proprio perché il cannello è caratterizzato da una ripida discesa. Questa discesa si effettua in
un tubo di diametro di un metro, dunque piuttosto basso dove non è possibile camminare eretti in tutta la propria statura, ma si deve andare carponi e col capo inclinato( proprio come in un inferno). Le pareti del tubo sono lisce quasi scivolose in modo da rendere l’avanzamento ancora + difficoltoso e arduo. La forma della prima stanza è caratterizzata da curve tortuose, linee decisamente morbide ed è di piccole dimensioni dato il diametro (aggettivo numero 1 : dinamico) . L’entrata è una voragine, si può subito intravedere l’inizio del tubo con le pareti color metallo , subito all’ingresso del tubo si ha un’impressione di profondità, data dal fatto che tutte le linee sulla parete del tubo convergono insieme. Man mano che s’avanza nel tubo le pareti s’allargano un po’ e alla fine si sbuca nella seconda stanza, il purgatorio. Questa sezione è caratterizzata da una forma sferica, tutte le pareti sono incurvate. Il soffitto della stanza è aperto, ma non si riesce a vedere il cielo poiché dal pavimento spuntano oggetti conici e appuntiti dappertutto. Il passaggio anche qui è complesso, il percorso è caratterizzato dal passaggio tra gli innumerevoli pungiglioni la persona è disorientata, anche perché non si vedono altro che oggetti conici che impediscono il riconoscimento della forma della stanza e di ciò che la circonda .(aggettivo numero 3 : pungente) . Gli oggetti conici non sono tutti uguali, possiedono infatti altezze differenti e da alcuni la punta è più appuntita, mentre da altri è lievemente smussata . I colori che dominano questa stanza sono anch’essi come nell’inferno grigi metallici, che a mio avviso sono tinte abbastanza fredde e impersonali . Nel mezzo di questa stanza (man mano che si procede) s’intravede un cono più alto degli altri, la fine da terra non si vede, questo oggetto è caratterizzato una strettissima salita, che segue la verticalità del pungiglione come un tornante di montagna . Giunti alla fine di questa salita si sovrasta l’intero purgatorio e finalmente si vede il cielo. La terza stanza, il paradiso, è collegata al purgatorio tramite una scala a chiocciola di metallo sottilissimo dai toni azzurri. La stanza è una grande sfera con le pareti di vetro che consente di vedere tutto ciò che sta al di fuori di essa. La luce che vi regna è luminosissima e calda e il pavimento è composto da vetro anch’esso. In mezzo alla stanza c’è una sedia di colore azzurro, caratterizzata da un poggiatesta, uno schienale e un sedile, tutto assimilato con la creazone di opportuni vuoti. Le gambe della sedia sono composte da metallo molto sottile che da un senso di leggerezza. La sfera è inoltre di grandi dimensioni, vuota(a parte la sedia) e una persona può camminare senza impedimenti.