Il mio spazio è composto da tre ambienti
principali,attraverso i quali un visitatore immaginario si muove lasciandosi
tasportare da diversi elementi di connessione che risultano essenziali
nella struttura dell'insieme.I codici di trasformazione che ho applicato
mi permettono di agire sulle superfici rendendole non elementi meramente
portanti ma acquistano una valenza fortemente estetica,l'utilizzo di fonti
di luce esterne (con raggi di incidenza che vanno da 150° a 180°)
e interne contribuiscono ad alleggerire l'intero ambiente.Il percorso del
visitatore è da interpretare esso stesso come una trasformazione,nel
senso in cui ogni mio lavoro progettutale è e rappresenta il divenire
di tutto ciò che compone il nostro mondo,dal singolo al molteplice,
dal rlativo all'assoluto,attrverso diversi momenti strettamente correlati
fra loro.
L'entrata
è schermata da due tronchi di ellisse il cui superamento
apre la vista al primo ambiente nel quale sono posti due panneggi
mossi da fonti di aria sottostanti.
Al
secondo ambiente si accede attraversando
due superfici
circolari che itroducono a uno spazio cilindrico(leggermente
ellissoide) nel quale i panneggi, se nel primo ambiente erano
sistemati verticalmente,qui sono disposti orizzontalmente a
dare l'impressione che questa stanza ti poietti verso la
sfera posta alla fine dello spazio.
L'ultimo
spazio rappresenta il punto d'arrivo della trasformazione,
è una sfera che ne contiene un'altra cava al centro della quale
è
posto un unico punto luce a diffusione radiale che investe le
pareti interne.
Ho riflettuto sull'inserimento di suoni, che per
me rivestirebbero un ruolo fondamentale del processo di trasformazione
che il mio oggetto subisce e che il mio iggetto rappresenta,infatti il
suono mi servirebbe per aggingere una nuova impressione,una sensazione
data dalla percezione di suoni che comunicano il passare del tempo,l'espressione
ultima del divenire.
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