Il il primo esempio riprodotto ,riprende il concetto organizzativo della
speculazione di due elementi,e la sottolineatura della linea speculare
tramite un terzo elemento.E` stato realizzato con l'applicazione
del codice della ripetizione
modulare:una volta impostata una figura, con le sue dimensioni la riproduco
piu volte;
in questo caso i rapporti
sono: base=1/2altezza , pieni=1/2vuoti.
Di seguito vediamo vari
punti di vista di questi elementi.
Dalla visione che segue
puo` sembrare un normalissimo paralelepipedo, in realta` si tartta di tre
elementi e i lati sul fianco non sono ortogonali come sembrano.
e' la visione laterale , come possiamo vedere
nelle immagini successivequest'ultima
non cambia, nonostante l`esempio sia differente dal primo.
Partendo dalla medesime
visioni laterale e frontale (mantenendo quindi le medesime dimensioni e
proporzioni) sviluppo diversamente lo spazio, modificando i volumi,
e creandone uno differente. Inquesto caso i due elementi perfettamente
speculari sono connessi da un braccio (vedi paradigma organizzativo).
Per le connessioni tra
i diversi elementi specchiati ho applicato la regola dell'essenzialita`,regolando
quindi le curavature.
Questo risultato simile,
ma differente dal primo, nel mio spazio gli sara` opoosto lungo la linea
speculare 2,secondo il poaradigma organizzativo.
L'esempio che segue
da due punti di vista preferenziali (frontale e laterale) e` uguale al
primo, i tre elementi sono pero` sviluppati in modo diffrente,
mantenendo i criteri
organizzativi.
osservando l'esempio
in pianta e in prospettiva si notano le differenza spaziali rispetto al
primo.
Anche nell'esempio successivo
la visione frontale e` la medesimanonostante l'elemento di sottolineatura
della linea speculare "fisica" sia stato modificato
infatti l'ho individuato
come elemento di connessione,applicando quindi la regola dell'essenzialita`.
Applico la stessa trasformazione
anche ai due edifici laterali oltre che a quello centrale, ottenendo uno
spazio geometrico ma piu' leggero e quindi piu' essenziale.Tengo sempre
come punto di vista fermo quello frontale,che rimane invariato.
L'altezza presa in considerazione
e' la medesima della figura precedente, in modo tale che i due siano intercambiabili,
e utilizzabili nel medesimo spazio.
La base e' data dalla
della curvatura (raggio=1/2altezza), e dalla proporzione tra i pieni e
vuoti (pieni=1/2vuoti); infatti se il diametro dell'arco e' uguale all'altezza,
avro'una base data da diametro+1/2diametro.
I due esempi sviluppati
,oltre ad eseere stati realizzati con elementi speculari,
sono specualri a loro
volta, come detto in precedenza, ma la loro specularita` e` "fittizzia",nel
senso che visti da un punto di vista frontale sembrano perfettamente speculari,in
realta` non lo sono,inserendoli insieme nello stesso spazio li oppongo,crando
una linea speculare che e` quella che nel paradigma organizzativo e` data
dall`acqua.
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ipotesi di percorso all'interno dello spazio
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