"Secondo alcuni autorevoli testi di tecnica
  areonautica, il calabrone non può volare a
  causa della forma e delle dimensioni del
  proprio corpo in rapporto alla superficie
  alare. Ma il calabrone non lo sa e perciò
  continua a volare"
                   Igor Sikovsky
  Per la fisica,infatti,s'intende paradossale
         un fatto in contraddizione con quanto si può
         prevedere con ragionamenti scientificamente
         tanto rigorosi quanto effettivamente semplicistici.
 
         Analogamente, nella filosofia stoica, paradossale
         era quella tesi che sembrava contraddire all'esperienza
         comune ma che,sottoposta a rigoroso esame critico,
         si mostrava valida.
 
                  Il paradosso è, dunque, una mia necessità progettuale
         perchè mi permette di contraddirmi senza risultare
         incoerente: il paradosso è una contraddizione solo
         apparente.

Il mio immaginario di riferimento per il termine
 "paradossale" è costituito dalla vasta opera
 grafica di M.C.Escher. Nei suoi disegni si perde
 la mia immaginazione: ciò che vedo è riconosciuto
 impossibile dalla mia esperienza  ma non dalla mia
 percezione che si lascia facilmente ingannare e
 convincere. Il paradosso  esiste,dunque, unicamente
 nella mia mente ma non  nella realtà che percepisco
 che è immediata verità.

Un discorso analogo si può effettuare per alcuni quadri di
Renè Magritte, le cui leggi,pur se impossibili sono rigorose:
egli dà vita a situazioni e luoghi "paradossali" attraverso
un' inversione dei piani figura-sfondo, o facendo coesistere
all'interno della stessa immagine elementi antitetici
che sovvertono le leggi di natura.

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