perchè
la ballata?
Ho
scelto di utilizzare quest'opera perchè ben si presta all'interazione
con l'organizzazione del mio futuro sito dell'immaginario. La ballata è
il racconto di un viaggio spirituale nella dimensione ultraterrena (qualcosa
di simile ai viaggi di Dante, Ulisse o Orfeo), ma in questo caso, più
che l'aspetto di un viaggio, il racconto assume le sembianze di un sogno
o di un'allucinazione.
In
secondo luogo ho scelto questo racconto in quanto portatore di messaggi
morali: Coleridge ha un messaggio da consegnare, un messaggio che non riguarda
il visibile e l'ordinario, ma l'invisibile e il soprannaturale. Per farlo
non inquadra eventi e contenuti in lezioni rigorose, ma ricorre ad altri
mezzi come le immagini, il ritmo e la musicalità, tutti elementi
che dovranno aiutare l'organizzazione del mio progetto.
adduzioni
ho
dedotto il mio paradigma narrativo non dalla struttura della pura e semplice
trama dell'opera, ma da una mia personale interpretazione della stessa
che mi ha portato innanzi tutto ad individuare una struttura dualistica,
un viaggio che si sviluppa lungo due direzioni interagenti tra loro che
hanno come punto di collegamento l'incontro tra il Marinaio e il suo interlocutore
con l'interlocutore e inizio del racconto parallelo nel luogo dell'immaginario: punto di contatto tra le due dimensioni |
reale, legata alle cose oggettive e al passato storico:il poeta è libero di creare quando immagina, ma è impacciato tra gli umani |
il Marinaio è immerso in un racconto di immagini, favole, storie, sogni e dettagli |
![]() |
analogie tra testo e luogo utopico
Il
racconto si può sommariamente suddividere in blocchi che trattano
ognuno
temi
legati tra loro, ma sostanzialmente diversi l'uno dall'altro: le partizioni
dell'opera
da
me individuate mi hanno portato a creare delle analogie tra esse e i possibili
eventi
da collocare nel mio luogo dell'immaginario
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Il protagonista, il marinaio, viene presentato sommariamente da un narratore esterno | Presentazione generale del progetto, lasciando libera l'immaginazione del "visitatore" |
Il marinaio incontra l'invitato a nozze e lo ferma per raccontargli la sua avventura nel mondo trascendentale: da qui ha inizio la suddivisione tra i due racconti, quello terreno e quello spirituale | Pagina d'incontro tra le due dimensioni: da qui partiranno e convoglieranno i due racconti |
Il protagonista racconta di attimi passati a navigare in solitudine con il suo equipaggio | Qui verranno descritte le occasioni di confronto, i gemellaggi, le ferite e le cicatrici del luogo dell'immaginario (dim. reale) |
Il marinaio deve spiritualmente espiare la sua colpa: quella di aver ucciso l'albatros.Per questo prega e tenta di comunicare con Dio | Quest'area del mio progetto sarà dedicata alle tradizioni e alle usanze religiose (dim. spir.) |
L'angoscia del marinaio cresce, sta degenerando in follia | Nel mio luogo utopico si affacceranno i personaggi folli, strani, pazzi del paese affiancati dalle tradizioni popolari e dalle feste patronali (dim.spir.) |
La barca va alla deriva: governata da forze oscure viaggia in mezzo all'Oceano | Verranno qui raccontate le coordinate geografiche e fisiche del luogo (dim. reale) |
Il marinaio inizia la sua riconciliazione con la natura chiedendo perdono per il peccato commesso | Pagine dedicate alle meraviglie naturali del paese (dim.spir.) |
Il peccato viene redento a patto di comunicare al mondo e per anni ed anni a venire la grandezza di Dio e della natura | Qui sarà dedicato spazio a progetti per il futuro, destino e compiti particolari da tramandare di generazione in generazione (dim. spir.) |
Ora la barca può ritornare a riva per permettere al marinaio di raccontare la sua storia | Pagine dedicate alla storia del luogo (dim. reale) |
L'opera si conclude con delle riflessioni sul ruolo della poesia e dell'arte: sono catalizzatori che aiutano il marinaio, e quindi il poeta, a compiere il proprio dovere morale | Quest'altra area del mio progetto sarà dedicata alle arti presenti nel luogo dell'immaginario (dim. spir.) |
Al termine il convitato se ne va dal banchetto di nozze con segni indelebili nella coscienza | Segni indelebili, dati statistici, occoperanno questa "zona" del mio immaginario (dim. reale) |
io narrante
tra le due dimensioni: il narratore è neutro |
il narratore è un ipotetico personaggio guida, un testimone che fa da pilota all'interno del viaggio alla scoperta delle realtà oggettive del luogo utopico
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il racconto è narrato da personaggi fuori dall'ordinario: bambini o anziani tramite disegni, racconti, storie, favole, curiosità che alludono ad una dimensione più leggera, dell'immaginazione
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PARADIGMA
NARRATIVO
Il
mio paradigma narrativo risulta quindi costituito da un punto d'incontro
da
cui dipartono le due dimensioni che contengono al loro interno gli eventi
da inserire nel sito.
Queste
dimensioni sono collegate tra loro così come ogni singolo evento
si relaziona con la
"semisfera"
a cui appartiene, in contatto a sua volta con la "casa madre".In questo
modo
ogni
elemento di una dimensione può collegarsi a qualsiasi elemento parallelo
dell'altra
dimensione
I:
interfaccia da cui dipartono le due
dimensioni |
A: dimensione dell'immaginario |
B:
dimensione reale, oggettiva, contenente
dati inconfutabili |
C:
pagine in cui saranno inserite
informazioni sulle meraviglie naturali del luogo |
D:
pagine riguardanti le arti e i personaggi
particolari |
E: tradizioni popolari, sagre, costumi |
F:
religione, spiritualitá, credenze
o superstizioni |
G: progetti e aspettative per il futuro |
H:passato storico |
L: informazioni geografiche |
M:statistiche e dati tecnici |
N:scambi culturali e/o gemellaggi |
La
struttura paradigmatica cosi' ottenuta puo' essere relazionata ad una
struttura
semplificata del mio paradigma organizzativo:
![]() Se la struttura di collegamento di una pagina 1 ad una pagina 2 e relative pagine 3 deve ipoteticamente seguire questa struttura... |
![]() ...e la srtuttura della narrazione si sviluppa secondo uno schema di questo tipo, dove la zona verde é l'incontro e le altre due zone le due dimensioni... |
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secondo catalizzatore
"LE
CITTA' IMMAGINARIE" - I. Calvino -
Dopo
aver dedotto la struttura narrativa generale che sorreggerà il mio
progetto
ho
deciso di utilizzare un secondo catalizzatore narrativo che mi aiutasse
a "collocare"
il
mio luogo dell'immaginario.
Di
quest'opera di Italo Calvino ho scelto la descrizione della città
di Bauci: una città
sospesa,
che ha contatti con la terra solo attraverso lunghe aste con minuscole
scalette.
Così
come Bauci, la mia "città" sarà
sospesa nel vuoto e, in accordo con il mio
paradigma
narrativo,
avrà sporadicamente alcuni contatti con la terraferma.
...Chi va a Bauci non riesce a vederla
ed è arrivato...
...i sottili trampoli che s'alzano dal suolo e si perdono tra le nubi sostengono la città... ...nulla della città tocca il suolo tranne quelle lunghe gambe da fenicottero... |