.....si dichiarò tra le dune

si sposarono al mare,
stesi al sole per nove giorni 
fecero a Capri la luna di miele.

Pranzarono con un piatto 
prelibato: uno stufato di triglia 
e cozza. E mentre lui beveva 
il brodo dallla tazza a lei 
perse un non so che da sposa:
una voglia.

Quella voglia si gonfiò 
e in un bebè scoppiò.
Ma era un bambino 
quel frugolino?

Sì aveva ai piedi
dieci dita dieci.
Sì, aveva alle mani
dieci dita dieci,
ci sentiva e ci vedeva,
in bagno ci poteva andare,
ma bastava tutto questo
per essere normale?

Non proprio.
Questa nascita fuor di natura
segnò la fine della loro vita 
futura.

Lei se la prese col dottore:
-Non può essere mio figlio:
sa di mare, di alghe, di sale
a tutte le ore.-

-Sia felice -disse il dottore-solo
una settimana fa ho curato
una bambina con tre orecchie
e un becco. Che suo figlio
sia un'Ostrica a metà
non mi può incolpare,
pensate piuttosto a una casa
in riva al mare.
 
Non sapevano come chiamarlo,
lo chiamarono Carlo e qualche
volta con voce rozza:"quella
cosa che pare una cozza".

La gente, in piedi sull'uscio
si chiedeva se un giorno
quel bambino sarebbe uscito dal guscio.

Lo videro un giorno i gemelli Isaia,
lo apostrofarono "Bivalve" 
e corsero via.

Un pomeriggio di primavera
Carlo fu alsciato lungo una roggia 
a prendersi la pioggia,
si sentiva solo e guardava 
l'acqua andar via per lo scolo.

Intanto sull'Aurelia,
nella corsia d'emergenza,
sua madre prendeva coscienza.
fra frustrazione e mugugni,
batteva il cruscotto coi pugni
per quella situazione dolorosa di maternità e sposa.

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