In
una ristretta zona della Langa Astigiana cinque paesi raggruppati intorno
alla grande collina di Roccaverano hanno conservato una antichissima tradizione
e organizzano ogni anno, tra marzo e giugno, le sagre dei Polentoni.
L'origine di queste feste, che
oggi alternano momenti gastronomici ad altri di rievocazione storica e
di vita contadina, si collega alle manifestazioni folkloristiche che un
tempo caratterizzavano il Carnevale e la Quaresima, quando arrivavano nei
paesi gruppi di calderai che stagnavano pentole, paioli e caldaie.
Da questa realtà si è
partiti per creare una ricostruzione leggendaria che lega la nascita di
queste feste rurali ad un atto storico di generosità operato, vuole
la gente, dal marchese, Signore di queste terre all'inizio del 1570, nei
confronti della popolazione e di un gruppo di calderai (magnèin)
stremati dalla fame e bloccati in zona da un inverno rigido foriero di
carestie. Pur se la carestia endemica patita da quasi tutta l'Italia settentrionale
nella seconda metà del cinquecento è un fatto storicamente
avvenuto, nulla attesta con certezza che il munifico nobiluomo abbia veramente
sfamato sudditi e sventurati artigiani con una gran quantità di
farina, salsiccia, uova, cipolle e quant'altro, con cui si sarebbe data
vita al primo "Polentone" della valbormida. Poco importa, però:
ciò nonostante infatti è un inequivocabile dato di fatto
che le feste del Polentone si svolgano immutate, da tempo immemorabile,
in questi cinque paesi sperduti nella bassa langa, incastonate come cinque
pietre prezione nella più antica e vera cultura floklorica del Piemonte
contadino.
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