"..TUTTE QUESTE CONCLUSIONI MI SPINGONO A CERCARE, IN SCULTURA, NON GIA' LA PURA FORMA, MA IL RITMO PLASTICO PURO, NON LA COSTRUZIONE DEI CORPI, MA LA COSTRUZIONE DELL'AZIONE DEI CORPI. NON GIA' ,QUINDI, COME NEL PASSATO, UN'ARCHITETTURA PIRAMIDALE, MA UN'ARCHITETTURA SPIRALICA. INOLTRE IL MIO GENIO HA COMINCIATO A SVILUPPARE IL CONCETTO DI FUSIONE DI AMBIENTE E OGGETTO, CON CONSEGUENTE COMPENETRAZIONE DI PIANI" U.Boccioni





BOCCI.gif - 69716,0 KIl motivo per cui ho deciso di scegliere questo quadro quale punto di partenza della mia ricerca e composizione e' legato soprattutto alla qualita' e alla speciale rappresentazione degli spazi e dei volumi, che il pittore ha saputo dare. Nell'intento dunque di definire o meglio "ritagliare" un'architettura all'interno di questo dipinto, la sua peculiare composizione mi sembrava particolarmente adatta: l'intricarsi dei volumi e dei piani, la loro sovrapposizione e "simultaneita'", insieme alle differenti sfumature e tonalita' dei colori utilizzati, avrebbero potuto aiutarmi nella mia ricerca. L'area del quadro dove ho piu' lavorato nella definizione dei miei volumi e' stata infatti quella centrale, in corrispondenza delle due teste , porzione dove le caratteristiche di intrusione dei volumi si fanno piu' accentuate ed evidenti.


Il tipo di funzione che ho ipotizzato per la mia architettura e' quello della casa unifamiliare. L'intricatezza della pianta e dei volumi, il loro compenetrarsi, assemblarsi a formare, pur nella loro diversita', una sorta di complesso unitario, mi ha suggerito questo tipo di destinazione funzionale. La scelta di utilizzare un colore per volume mi e' servita per rappresentare anche esteriormente le differenti destinazioni funzionali ( all'interno della tipologia abitativa) dei vari volumi all'interno dell'insieme. Sono del resto le stesse forme dei solidi con le loro caratteristiche e peculiarita' a distinguere fortemente un elemento dall'altro. Il complesso risulta scisso in due parti, che si legano l'un l'altra mediante quella sorta di "vela" tettoia, al di sotto della quale, nella mia ipotesi avverra' l'ingresso. E' presente inoltre un'altra di queste "vele", poggiante in questo caso a terra , che assume il valore di accompagnamento all'ingresso. Al di la' comunque di queste considerazioni per una piu' specifica definizione funzionale dell'ipotesi progettuale, l'idea di utilizzare questi volumi quali spazi abitativi mi sembrava si legasse molto al concetto di architettura e soprattutto di casa espresso nel Manifesto architettonico futurista del 1914 da Sant'Elia:" IL PROBLEMA DELL'ARCITETTURA MODERNA NON E' UN PROBLEMA DI RIMANEGGIAMENTO LINEARE. NON SI TRATTA DI TROVARE NUOVE SAGOME, NUOVE MARGINATURE DI FINESTRE E DI PORTE, DI SOSTITUIRE COLONNE, PILASTRI, MENSOLE CON CARIATIDI, MOSCONI, RANE, MA DI CREARE DI SANA PIANTA LA CASA NUOVA, COSTRUITA TESOREGGIANDO OGNI RISORSA DELLA SCIENZA E DELLA TECNICA, DETERMINANDO NUOVE FORME, NUOVE LINEE, UNA NUOVA ARMONIA DI PROFILI, E DI VOLUMI, UNA ARCHITETTURA CHE ABBIA LA SUA RAGION D'ESSERE SOLO NELLE CONDIZIONI SPECIALI DELLA VITA MODERNA, E LA SUA RISPONDENZA COME VALORE ESTETICO NELLA NOSTRA SENSIBILITA'"

IL PROGETTO




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