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Matrici formali

Le matrici rappresentano il DNA compositivo, i "mattoni", del progetto; anch'esse dipendono da una scelta soggettiva di forme derivanti dai margini di contingenza / casualità che la procedura di scelta stessa consente. Attraverso le matrici formali riusciamo a simulare un mondo soggettivo di forme possibili rispondenti ai nostri bisogni concettuali, un linguaggio che determina il nostro luogo possibile. Le matrici vengono poi calate nel paradigma che si comporta come griglia orientativa per le trasformazioni successive.

Prima di identificare le matrici con dei sistemi di adduzione, stabilisco un sistema modulare di lettura dello spazio, rappresentativo delle tre dimensioni principali x, y, z: utilizzo come modulo base la linea per lo spazio x, il rettangolo per lo spazio x, y, ed il parallelepipedo per la rappresentazione dello spazio tridimensionale.

Attraverso un sistema di adduzione ho cercato di catturare elementi propri della natura e dello spazio secondo un codice di lettura personale, non riproducendo esattamente l'immagine, ma traendo ispirazione da questa per trovare la rappresentazione formale delle relazioni esistenti tra le 3 categorie individuate nel paradigma, arrivando così a diverse caratterizzazioni dello spazio tridimensionale.

 

CATEGORIE:

1 - Limiti temporali, relazione tra polo positivo e negativo:

collegamento verticale - collegamento orizzontale

Immagine:

Matrice formale:

 

2 - Sentimenti, relazione tra polo positivo e negativo:

spazio leggero - spazio pesante

Immagine:

 

Matrice formale bidimensionale:

3 - Percezioni sensoriali dello spazio, relazione tra polo positivo e negativo:

spazio aperto - spazio chiuso

Immagine:

Matrice formale:

Dalle matrici bidimensionali così ottenute, costruisco matrici formali tridimensionali:

Tridimensionali