[...] O speranze, speranze; ameni inganni 
  
della mia prima età! sempre, parlando, 
  
ritorno a voi; che per andar del tempo, 
  
per variar d'affetti e di pensieri, 
  
obbligarvi non so. Fantasmi, intendo, 
  
son la gloria e l'onor; diletti e beni 
  
mero desio; non ha la vita un frutto, 
  
inutile miseria. [...] 

da: Le Ricordanze, Canti (Recanati 1829). Metro: endecasillabi sciolti.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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