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Lo stretto rapporto dell'edificato con la campagna
coltivata su cui si affaccia, è uno degli elementi principali che
determinano i caratteri di Recanati.
I viali di circonvallazione che corrono esterni e ai piedi del tracciato delle mura e i giardini, stretti fra di essi e il retro degli edifici, costituiscono l'elemento di cerniera fra l'edificato e i campi aperti. |
Il primo documento che fa riferimento a Recanati
risale al 1139, in cui si nomina la chiesa di S.Maria del Recanato, l'attuale
S.Maria di Castelnuovo. In quel periodo sull'estrema dorsale subappenninica,
tra i fiumi Musone e Potenza, sorgevano diversi castelli in corrispondenza
della strada di crinale per la quale l'entroterra comunicava con il mare,
in alternativa alla viabiltà di fondovalle, assai meno praticabile
e sicura. L'unificazione politica di alcuni di essi (Monte San Vito, Monte
Morello, Monte Volpino), posti a poche centinaia di metri l'uno dall'altro,
dove si stende oggi la parte antica di Recanati, avvenne probabilmente
nel corso del sec. XII. Il Comune durante i secoli XIII e XIV, pone le
basi del suo potere economico e politico nel quadro delle guerre e delle
lotte che interessano lo Stato Pontificio, da cui la città sostanzialmente
dipenderà fino al 1860.
La formazione urbanistica
di Recanati prende dunque l'avvio dall'occupazione
e dall'edificazione delle aree libere fra i castelli, lungo i margini della
strada; la cinta fortificata di difesa, più volte modificata e ricostruita,
ancor oggi delimita il perimetro del centro storico.
All'aprirsi del sec. XV Recanati era divenuto
un centro economico e commerciale di primaria importanza, la cui principale
manifestazione era la fiera ; i rapporti commerciali intercorrevano non
solo tra città italiane, ma anche con l'estero, e vantavano antica
tradizione con l'Oriente e Venezia.
Il ruolo mercantile
della città, nei sec XV e XVI, ha condizionato la morfologia urbana
e le tipologie edilizie : l'abitato è organizzato dalla strada di
crinale, di cui è caratteristica la notevole ampiezza, corrispondente
all'attuale, che richiamava le attività di scambio (circa 240 punti
di vendita nel 1485). Gli edifici ai suoi lati erano dotati di ampi portici
a piano terra per il commercio e l'esposizione delle merci (ne rimangono
scarse tracce).
Nel corso del sec. XVI ha inizio il declino della
fiera recanatense, determinato dall'irrobustirsi dei traffici commerciali
con l'Oriente da parte di Ancona. Con un processo non breve nè indolore,
in cui rientra anche la separazione del territorio di Loreto (principale
meta di pellegrinaggio della cristianità e fonte di notevole ricchezza),
definitiva nel 1586, Recanati passerà da un'economia prevalentemente
mercantile e artigianale ad una essenzialmente agricola, fino al sec. XVIII.
Agli investimenti fondiari nelle campagne, corrispondono mutamenti strutturali
del paesaggio agricolo, che assume, proprio in questo periodo, i caratteri
che ancor oggi mantiene : ampliamento delle aree coltivate a discapito
del pascolo e del bosco, estensione delle culture intensive, bonifica di
zone paludose in fondovalle.
Nella città, i secoli XVII e XVIII si caratterizzano per i numerosi interventi di sostituzione edilizia che lasciano pressochè inalterata la struttura urbanistica, senza toccare cioè andamento e dimensioni delle strade, ma comportano una profonda modifica di ruolo per il centro urbano : la scomparsa dei portici lungo la strada principale, segna il venir meno dell'organizzazione funzionale finalizzata alle attività mercantili.
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