PRIMA   INTERPRETAZIONE

 

 

O graziosa luna, io mi rammento
che, or volge  l'anno, sovra questo colle
io venia pien d'angoscia a rimirarti:
e tu pendevi allor su questa selva
siccome or fai, che tutta la rischiari.
Ma nebuloso e tremulo dal pianto
Che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci
Il tuo volto apparia, che travagliosa
era la mia vita, ed è, nè cangia stile,
o mia diletta luna. E pur mi giova
la ricordanza, e il noverar l'etate
del mio dolore.
 

  Passato          =

Presente

tu pendevi allor

siccome or fai

che travagliosa era la mia vita

ed  è, nè cangia stile

 
E tu certo comprendi
Il perchè delle cose, e vedi il frutto
Del mattin, della sera,
del tacito, infinito andar del tempo
 
Infinito andar del tempo
 
...e fieramente mi si stringe il core,
a pensar come tutto al mondo passa,
e quasi orma non lascia. Ecco è fuggito
il dì festivo, ed al festivo il giorno
volgar succede, e se ne porta il tempo
ogni umano accidente.
 

tutto passa

niente lascia orma

i giorni si succedono l'uno dopo l'altro

il tempo porta via con sè ogni umano accidente

 

 
...poi di tanto adoprar, di tanti moti
ogni celeste, ogni terrena cosa,
girando senza posa,
per tornar sempre là donde son mossi
 

ogni avvenimento mortale o celeste è una

continua inevitabile ripetizione senza fine

 
Solo l`universo medesimo apparisce immune
dallo scadere e languire: perocchè se
nell`autunno e nel verno si dimostra quasi
infermo e vecchio nondimeno sempre alla
stagione nuova ringiovanisce.
 

Lo stesso Universo invecchia ma

nondimeno sempre ringiovanisce

 
Qui non è cosa ch'io vegga o senta onde un' immagin dentro non torni e un dolce rimembrar non sorga:
"Dolce per sè; ma con dolor sottentra il pensier del presente, un van desio del passato..."
 

 

Il Presente sottentra al Passato:

gli accadimenti sono inscindibili nel tempo,

si intrecciano indissolubilmente

 

 

botin.jpg (2189 byte) botdic.jpg (2021 byte) botav.jpg (2139 byte)