FRAMMENTI POETICI

 

O graziosa luna, io mi rammento
che, or volge  l'anno, sovra questo colle
io venia pien d'angoscia a rimirarti:
e tu pendevi allor su questa selva
siccome or fai, che tutta la rischiari.
Ma nebuloso e tremulo dal pianto
Che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci
Il tuo volto apparia, che travagliosa
era la mia vita, ed è, nè cangia stile,
o mia diletta luna. E pur mi giova
la ricordanza, e il noverar l'etate
del mio dolore.
 
 
E tu certo comprendi
Il perchè delle cose, e vedi il frutto
Del mattin, della sera,
del tacito, infinito andar del tempo
 
 
...e fieramente mi si stringe il core,
a pensar come al mondo passa,
e quasi orma non lascia. Ecco è fuggito
il dì festivo, ed al festivo il giorno
volgar succede, e se ne porta il tempo
ogni umano accidente.
 
 
...poi di tanto adoprar, di tanti moti
ogni celeste, ogni terrena cosa,
girando senza posa,
per tornar sempre là donde son mossi
 
 
Solo l`universo medesimo apparisce immune
dallo scadere e languire: perocchè se
nell`autunno e nel verno si dimostra quasi
infermo e vecchio nondimeno sempre alla
stagione nuova ringiovanisce.
 
 
Qui non è cosa ch'io vegga o senta onde un' immagin dentro non torni e un dolce rimembrar non sorga:
"Dolce per sè; ma con dolor sottentra il pensier del presente, un van desio del passato..."
 

 

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