PUNTI
DI VISTA
Dopo aver elaborato il paradigma
ed aver applicato ad esso i codici progettuali individuati nella fase uno
del lavoro, sono in grado di compiere un passo ulteriore: coglierlo da differenti
punti di vista.
Inizialmente ho rappresentato nel modo seguente
i vari componenti del paradigma:
- con dei parallelepipedi cavi gli eventi iniziali;
- con dei volumi allungati e a sezione quadrata
i vari percorsi possibili.
In tal modo ho un punto di vista
in cui gli eventi iniziali, dotati di simmetria, proseguono in parallelo,
senza escludersi a vicenda.
I codici applicati sono tratti dall'analisi dell'
aggettivo SERENO
e risultano i seguenti:
- percorso lineare segmentato per l'avvicinamento
all'edificio; tali segmenti saranno di lunghezza modulare;
- utilizzo di forme geometriche regolari, multipli
e sottomultipli di un modulo predefinito (cioè l'ampiezza dell'ingresso
ad uno degli eventi iniziali)
- la lunghezza prevale sull'altezza;
- l'altezza totale è pari a 3 volte il
modulo prescelto
Successivamente ho rappresentato nel modo seguente
i restanti componenti del paradigma:
- con un parallelepipedo pieno l'evento centrale
principale;
- con dei volumi semitrasparenti i possibili
eventi finali;
Stavolta i codici utilizzati
per la stesura del punto di vista giungono dall'analisi dell'aggettivo
DETTAGLIATO
e sono i seguenti:
- Spazio centrale con forme razionali e geometriche:
a partire dal quadrato e procedendo nella scomposizione dello stesso si possono
ricavare triangoli equilateri, rettangoli, esagoni, tutti proporzionali al
lato del quadrato di partenza; infatti il prisma a base quadrata posto nella
zona superiore ha il lato pari al modulo dell'ingresso, ovvero 1/8 del lato
maggiore del volume inferiore 1/2 dell'altezza dello stesso.
- Per quanto riguarda le linee inclinate, vanno
privilegiati gli angoli di 90 0 45 gradi rispetto all'orizzontale; infatti
il volume superiore ha un angolo di 90 gradi rispetto all'orizzontale.
Componendo tali parti, rendendole un tutt'uno sono arrivato a cogliere una
visuale riassumibile con la seguente:
Come si nota, il paradigma è
stato ripreso e completato: si possono individuare con facilità gli
eventi già trattati nella fase tre:
- vi sono due coppie di spazi iniziali
(A+B la coppia centrale; C+D quella laterale); tali volumi hanno forma
regolare e procedono uno in parallelo all'altro; da essi vi è modo,
così come deciso nel momento della creazione del paradigma, di recarsi
nell'evento centrale o di andare direttamente in una delle zone soprelevate
(evento finale).
- vi è l'evento principale:
in esso avviene quel processo di inter-relazione fra fruitore e spazio; perciò
ogni soggetto, al termine dell'esperienza, è spinto ed invogliato
ad un differente percorso; la "spirale" ideale esistente nell'evento principale
può concludersi in modi svariati e portare a cammini differenti,
ma simili allo stesso tempo: infatti gli eventi laterali sono del tutto paragonabili
a quelli che si svolgono nella zona centrale.
- vi sono, infine, gli eventi terminali:
dallo spazio principale sarà possibile continuare il percorso cominciato
negli eventi (A+B), dirigendosi verso lo spazio più in sommità
(E) posto al di sopra degli stessi; oppure si potrànno percorrere a
scelta uno fra gli spazi (C+D) e terminare nell'evento F, posto appena sopra
lo spazio principale. Da notare come, in tal caso, gli eventi (C+D) diventino
terminali e non più iniziali: la spirale ha dato un ulteriore punto
di vista al fruitore.
Ho ipotizzato poi un terzo evento finale, rappresentato da una semisfera (G):
essa sta semplicemente a simboleggiare un ulteriore percorso che parte dalla
"spirale" e propone al fruitore un'esperienza differente.