Esaminando attentamente il catalizzatore,
ci accorgiamo che la sua forma può essere ricondotta all'unione
dei seguenti fattori o eventi:
- un corpo centrale
(il compensatore);
- quattro corpi
simmetrici (i collettori), più piccoli rispetto al corpo centrale
e posizionati all'estremità anteriore
dello stesso;
- quattro parti terminali,
più affusolate delle altre componenti, posizionate ad una rilevante
distanza dal corpo centrale, a cui sono connesse tramite due ramificazioni
comunque allungate, ma più robuste e spigolose.
Lo spazio potrà quindi esser formato da
quattro eventi iniziali,
i quali daranno modo al fruitore di ambientarsi nello spazio circostante,
relazionandosi con esso, e spostarsi nel frattempo in direzione dell'evento
primario.
Si entra poi nella fase cruciale, il
momento chiave dell'esperienza vissuta dal fruitore, che dovrà sentirsi
parte dell'evento centrale e da esso dovrà lasciarsi "toccare", avvertendo
nuove e particolari emozioni, lasciando che i suoi sensi siano colpiti da
stimoli di ogni sorta: visivi, tattili, auditivi...
Dopo questo periodo di percezioni intense, che
vorrebbe essere come una "epifania" alla James Joyce (cioè
un'improvvisa ed intensa rivelazione emotiva interiore, provocata da un avvenimento
esterno), il fruitore avrà modo di ritornare in una dimensione più
tranquilla e rilassante, attraverso nuovi eventi finali, che gli
daranno modo di comprendere ciò che ha appena vissuto e utilizzare
tali nuovi momenti di vita e tali sensazioni per riprendere, con una nuova
chiave di lettura, profonda ed intensa, le esperienze passate.
Da queste considerazioni si ricava il seguente
paradigma:
Ciò che ora ci interessa
di tale schema non è tanto il preciso e vincolante posizionamento
reciproco degli eventi (se sono più vicini o più lontani, se
sono collegati da una linea retta o da curva, ecc.), ma i rapporti che intercorrono
fra di essi, cioè i rapporti di natura geometrica (se un evento
è più grande dell’altro,se due o più eventi sono uguali,
ecc.) e di natura topologica (ad esempio il fatto che gli eventi verde
ed arancione abbiano rapporti solamente esclusivi o anche con gli elementi
celeste e grigio; oppure il fatto che ci siano elementi simmetrici; ecc.).
Ciò detto è possibile
iniziare a far evolvere il paradigma in possibili concatenazioni di eventi
differenti fra loro.
Qualsiasi sia l’evoluzione che lo schema prenderà,
esso dovrà comunque tener conto di alcuni fattori che costituiscono
l’essenza del paradigma stesso:
- la presenza di eventi iniziali che si sviluppano
in modo parallelo, tali però da non doversi escludere vicendevolmente
a priori;
- almeno uno degli eventi iniziali deve obbligatoriamente
condurre all'evento fulcro centrale;
Possono esserci differenze riguardanti le distanze
fra i vari eventi o fra i cammini che conducono a questi, ma tale aspetto
passa in secondo piano e non acquisisce importanza, non essendo le distanze
considerate in questo caso come eventi. Persino il concetto di simmetria
può divenire più "elastico": ad esempio posso ritenere la simmetria
dei due eventi rosso ed azzurro solo come un mero fatto topografico, rendendoli
tridimensionalmente con forme diverse, oppure posso enfatizzare questo concetto
dando agli eventi forme uguali.