TAVOLA PROSPETTICA
CON LA P.ZZA DELLA SIGNORIA
Dopo quanto è emerso dalla analisi
della prima tavoletta , possiamo ritenere che Brunelleschi anche nello
scegliere questo nuovo punto di vista, dal quale costruire la prospettiva
della piazza e del Palazzo della Signoria, seguisse un particolare ragionamento
geometrico in funzione ottica. |
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IMPOSTAZIONE
DEL CONO OTTICO PER LA P.ZZA DELLA SIGNORIA |
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Dobbiamo considerare con ordine
vari elementi concomitanti: laltezza della Torre di Arnolfo, è
uguale alla distanza da cui Brunelleschi ritrae la piazza. Spiegata in termini
geometrici, riferendoci al disegno a lato, abbiamo che la distanza
NP è uguale alla distanza
VP;
V è il punto dal quale Brunelleschi ritrae la piazza ( punto di vista). Dal punto V facciamo partire due diagonali ruotate di 45° rispetto lasse VP , fino ad incontrare il quadro che è passante per il punto P, dove lintersezione con questultimo ci dà i due punti di fuga D e D , riportati anche sullorizzonte. Il lato AB del quadrato è uguale alla distanza VP e NP , tale quadrato è inscritto nel cerchio, che definisce il cono ottico, e i punti M ed N stabiliscono il limite esterno al cono ottico, così come lo stabiliscono anche i punti D e D. Se la prima tavoletta era in funzione di quanto può contenere il cono ottico ( lintero Battistero, con la massima grandezza), la seconda tavoletta appare in funzione della geometria astratta ed esterna al cono desunta dalla prima esperienza. |
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animazione | |
COSTRUZIONE DELLA PROSPETTIVA | |
E necessario avere una
pianta della piazza e la misura dellaltezza dei punti caratteristici
. Riferendoci sempre al disegno a lato, consideriamo di voler trovare il punto a segnato in pianta, la cui altezza , riferendoci al prospetto a lato sinistro , si trova a 42 m da terra; riportiamo laltezza delledificio nel quadro della prospettiva. Dal punto a tracciamo la perpendicolare al quadro , che lo incontra in a e la inclinata di 45° che lo incontra in a. Questi punti vengono riportati nel quadro segnato in prospettiva alla stessa quota di A rispetto allorizzonte e quindi uniti nei rispettivi punti di fuga; la loro intersezione fornisce la posizione spaziale del punto A . In tal modo si possono ottenere tutti i punti necessari , che uniti fra loro, formano il profilo degli edifici. |
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animazione | |
CONCLUSIONI | |
Costruita quindi la prospettiva,
il cerchio visivo e il quadrato inscritto col relativo reticolo, notiamo
alcune cose interessanti: laltezza della Torre costituisce un punto limite nel quale langolo retto che in pianta forma due facce della Torre, torna ad essere retto anche nella prospettiva; inoltre la veduta di scorcio del Palazzo e della Loggia pone delle linee verticali, caratteristiche di questi edifici, proprio in corrispondenza delle astratte suddivisioni 1, 2, 3, 4, 5, che formano il reticolo. Possiamo così constatare che il punto di vista con cui un osservatore proveniente dal Duomo viene a trovarsi di fronte alla Piazza ed ai suoi monumenti è tale da corrispondere alla geometria astratta del cono ottico nelle sue linee fondamentali e quindi da consentire la visione armonica dellinsieme, unita al massimo rapporto. Lo sbocco della Piazza corrisponde a dei canoni visivi, razionalizzabili geometricamente. |
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