Il materiale esposto qui di seguito è
tratto da articoli scritti da Paolo Alberto Rossi, sulla rivista Critica
darte, e sono un anticipazione del volume Brunelleschi,
prospettiva, invenzione ed uso ,che avrebbe dovuto pubblicare presso
leditore Calderini di Bologna.
Per la loro comprensione accenna alle più importanti invenzioni
che gli sono apparse nel corso delle analisi, che sarebbero state estesamente
trattate nel volume, a cominciare dall'esperimento della tavoletta col
Battistero.
Paolo Alberto Rossi ha potuto recuperare il significato scientifico conteuto
nelle opere di Filippo Brunelleschi permettendo una più completa
comprensione del suo pensiero e mostrando la validità del suo modo
di progettare.
Brunelleschi trovò le regole geometriche con cui avvengono le diminuzioni
e gli scorci in funzione della distanza e aiutò un giovane e bravissimo
pittore suo amico Masaccio, a comporre il grande affresco della Trinità,
nella chiesa di Santa Maria Novella, disegnando la prospettiva di una
struttura architettonica di grande effetto, l'opera ebbe grande interesse
e successo,ma tenne segreta la sua regola.
Tutti ammiravano le sue opere, ma nessuno si rendeva conto che la loro
bellezza consisteva non solo nella prospettiva, ma proprio nell'essere
state fatte a misura dello strumento con il quale le ammiravano : il loro
occhio.
Le invenzioni e il metodo del Brunelleshi sono apparsi analizzando sistematicamente
alcune sue opere: due tavolette prospettiche andate perdute, ma delle
quali esiste una perfetta descrizione e alcune opere di architettura.
Nella mia tesi espongo quattro esempi studiati da Paolo Alberto Rossi:
La tavoletta prospettica col Battistero, la "Trinità"
e il Tributo di Masaccio; infine la tavoletta prospettica
con Piazza della Signoria.
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