
Prima di definire un immaginario e
le adduzioni formali per i singoli eventi
dell'interfaccia, avvertiamo la necessità di
stabilire delle regole generali che, in riferimento
al nostro paradigma, ci
permettano di stabilire univocamente i rapporti e le
relazioni tra gli eventi stessi. Per perseguire
questo risultato ci rivolgiamo al nostro obiettivo
dell'amichevolezza.
SIMMETRIA:
la disposizione spaziale degli eventi rispetta una
simmetria assiale per tutti i prospetti che
presentano la possibilità di interazione tra l'uomo
e l'interfaccia.
OMOTETIA:
qualora un evento sia riproducibile, all'interno
della stessa interfaccia, per lo svolgimento della
medesima procedura, allora esso deve essere
caratterizzato da una medesima formalizzazione, nella
quale possono cambiare le dimensioni nel rispetto
delle proporzioni generali.
Dalle proporzioni dell'uomo di
Leonardo cogliamo come elemento strutturante
dell'idea dell'amichevolezza la simmetria delle
forme. Riteniamo che il ricorso alla simmetria delle
forme e degli eventi possa dimezzare il compito sia
percettivo che di apprendimento dell'utente; egli
può apprendere il funzionamento di una
procedura/evento che svolge utilizzando, ad esempio,
la mano destra ed avere così appreso
contemporaneamente l'utilizzo di un'altra procedura
da svolgersi con la mano sinistra. Per quanto
riguarda i frattali riteniamo che la
percezione di un modulo fondamentale che si ripete
all'infinito, su scale differenti, nel rispetto di
regole geometriche e proporzionali date, non solo
risulta facilitata proprio dal reiterarsi di una
procedura, ma consente di ottenere armonia
nell'insieme che così acquista una valenza dal punto
di vista dell'amichevolezza.