Tracciati-strade/Isolati-edifici
La città di Olbia appare oggi come
un grosso agglomerato caratterizzato da un consumo del territorio
sproporzionato rispetto agli abitanti insediati.
Infatti, senza considerare gli insediamenti industriali, essa occupa una superficie
di 467 ettari che rapportati ai circa 40.000 abitanti insediati danno una superficie di
116 mq/ab che sono molti se confrontati, per esempio, con la realtà di Sassari, che con
130.000 abitati occupa una superficie di 460 ettari con una quota di 35 mq/ab (1/3
rispetto a quella di Olbia). Il risultato è quello di una città di cui è difficile
cogliere il senso, con una tipologia insediativa estremamente uniforme e priva di punti di
riferimento, dati dal costruito: se si escludono ovviamente i valori ambientali di
particolare pregio che la città non ha saputo valorizzare, probabilmente a causa
dell'enorme divario esistente tra la sua crescita ed i tempi di questa crescita. L'evoluzione urbana di Olbia è ricostruibile a partire dal 1849,
data del rilevamento del Catasto De Candia. A questa data Olbia è ancora un piccolo
villaggio che occupa una superficie di appena 2,45 ettari, dal
tracciato molto regolare: è costituito da sei strade parallele in
direzione est-ovest incrociate da due strade in direzione nord-sud, con evidente
denuncia della sua origine punico-romana.
Si mantiene ad una certa distanza dal mare, ma è interessante notare che funge da punto di unione per una serie di strade che da diverse parti del territorio portano al golfo. Sono queste stesse strade che, diramandosi a raggiera dal nucleo originario, diventano le principali direttrici dell'attuale insediamento: d'altronde è normale che le vie di comunicazione di una certa importanza costituiscano le direttrici di sviluppo di un'agglomerato urbano in assenza di un disegno preordinato della città, cioé in mancanza di un Piano Regolatore. Dal rilevamento I.G.M. del 1896 si nota che in 50 anni la città ha fatto grossi passi avanti: viene realizzata la ferrovia con la stazione, che risulta ancora periferica rispetto al nucleo urbano; viene sistemato il porto, con un molo cui si attesta un ramo della strada ferrata; sono stati potenziati anche i collegametri viari con il territorio: è stata realizzata una nuova strada per Tempio e la costruzione del Ponte Mannu facilita i collegamenti verso Sud. La città si espande avvicinandosi al mare (si completa in quella direzione il Corso Umberto e si realizza la Villa Tamponi) e iniziando l'edificazione lungo le direttrici Nord (strada per Palau), Ovest (strada per Tempio) e Sud, occupando una superficie di circa 11 ettari. Dopo circa un ulteriore mezzo secolo, dal rilevamento I.G.M. del 1958, si nota che la città ha subito qualche sostanziale modifica: è stata creata la stazione marittima dell'Isola Bianca, con conseguente spostamento del braccio ferroviario di servizio al porto. La città si espade, sia dando corpo all'edificato fra la ferrovia e il mare, sia scavalcando la ferrovia, lungo le due direttrici costituite dalla S.S. Settentrionale sarda e la vecchia strada per Tempio. A Sud, oltre il Rio S'Eligheddu, è già in buona parte realizzando il quartiere di Via Tasso, La Chiesa di S.Simplicio, che prima risultava una chiesa campestre, inizia ad essere inglobata nella città. La superficie occupata è di circa 42 ettari. Dal 1958 a oggi abbiamo informazioni a scadenze più ravvicinate, è dal 1968 un rilevameto predisposto dalla Soprintendenza ai Monumenti, da cui si vede che iniziano a prendere consistenza diversi nuclei edificati lungo le tre direttrici principali: la strada per palau, strada per Tempio, Strada Orientale Sarda. La città si amplia di altri 72 ettari. L'espansione più consistente avviene tra il 1968 ed il 1977, data del rilevameto ERAS: in nove anni la città occupa 177 ettari, quantità maggiore dei 174 ettari che comporta il successivo ampliamento dal 1977 ad oggi. E' di questi anni anche la realizzazione delle più importanti infrastrutture: il nuovo tracciato della strada per Sassari, le arterie a scorrimento veloce verso il mare, l'aereoporto Costa Smeralda. La fisionomia della città attuale è già delineata; le direttrici di espansione chiaramente individuate. Quello successivo sarà solo un completamento ed un progressivo riempimento dei vuoti interni alla città, assai numerosi. E' abbastanza caratteristico dell'evoluzione urbana di Olbia il progredire per piccoli nuclei che lasciano qualche soluzione di continuità tra le aree centrali e quelle più periferiche; uno dei motivi di questo fenomeno è da ricercare probabilmente nella natura dei terreni che spesso presentao difficoltà di drenaggio: ed è ovvio che l'insediamento si localizzi prioritariamente nelle aree più sane, anche se più lontane dal centro città. Ci troviamo quindi, oggi, con una città che occupa un territorio abnorme rispetto agli abitanti insediati; una città di cui si può tuttavia capire il senso attraverso un'analisi strutturale dell'insediamento. Infatti il modello insediativo più recente - l'isolato di forma rettangolare costituito da villette unifamiliari - trae origine direttamente da quello del nucleo originario. Se si esaminano le ricorrenze all'interno del tessuto complessivo della città, si può constatare che esiste una progressiva evoluzione dall'isolato compatto che costituisce il centro storico, ai grandi isolati formati più da aree libere che da superficie edificata, che caratterizzano le espansioni più recenti e più periferiche. Questo passaggio graduale è esemplificato nei seguenti schemi:
Evoluzione e analisi morfologica del tessuto urbano
A) Centro Storico_ Tessuto costituito da strade molto strette, che rappresentano l'unico spazio di relazione degli edifici. Gli isolati di forma rettangolare composti da abitazioni unifamiliari assemblate a schiera, non presentano alcuno spazio libero all'interno.
B) Tessuto costituito da strade molto strette e isolati di forma rettangolare, stretta e allungata, composti da case a schiera prevalentemente ad un piano, con spazi ridottissimi all'intero dell'isolato.
C) Tessuto analogo al tipo B) ma con qualche piccola apertura dell'isolato verso la strada (aree laterali di pertinenza degli edifici)
D) Tessuto costituito da strade di dimensioni (8-10 m) e isolati di forma pressoché rettagolare. Gli edifici compoenti sono abitazioni unifamiliari isolate che si attestano sul lato strada, ma con aree libere di pertinenza sugli altri tre lati.
E) Tessuto analogo al tipo D), ma con edificio all'interno di un lotto di dimansioni maggiori ed un arretramento più sensibile dalla strada (aree libere di pertinenza su quattro lati dell'edificio).
F) Tessuto formato da isolati costituiti prevalentemente da edifici plurifamiliari di altezza superiore a due piani.
G) Tessuto formato da isolati con tipologie differenti: edifici multipiano, attestati su strade urbane principali e edifici monofamiliari, che compongono la parte retrostante.
H) Tessuto in area centrale o semicentrale caratterizzato da una morfologia sfrangiata di cui non è chiara la matrice ed il modello costruttivo, per la compresenza di eterogeneità di funzioni e per i numerosi interventi recenti di sostituzione.
I) Tessuto caratterizzato da interventi programmati, di iniziativa pubblica o privata.