DA UN PARADIGMA ALL'ALTRO
Una spinta all' evoluzione del progetto:le eccezioni
Le matrici simboliche che avevo adottato come tema portante dell ' ipotesi progettuale , si
rivelano non capaci di supportare lo sviluppo del progetto .
E' possibile ridefinirle sia variandone la struttura consequenziale , sia operando interscambi
tra spazi ed interfaccia.
"Molto spesso , infatti , nel portare avanti un' idea , quello che , in un primo momento ci
poteva sembrare un interfaccia , un' occasione di formalizzazione di un passaggio da uno
spazio ad un altro , diviene esso stesso uno spazio che richiede un' identitá autonoma."
Da "Il progetto ambientale di morfogenesi" pg. 217 C.Soddu E.Colabella
"Ogni variazione che viene effettuata nel paradigma , comunque , ha una connotazione ricorrente : ogni nuovo paradigma deve avere maggiori capacitá di risposta , deve essere piú complesso ed aperto , deve operare su di un livello piú sofisticato.
Ogni scelta progettuale che é stata fatta , ogni operazione di trasformazione di una serie di richieste in una forma pertinente , ha operato verso questo obiettivo . Ogni forma adottata non é , infatti , una risposta finale alle richieste del progetto , é la riformulazione della richiesta ad un livello piú sofisticato."
Da "Il progetto ambientale di morfogenesi" pg. 218 C.Soddu E.Colabella
Se all' inizio del percorso progettuale erano presenti poche richieste esplicite ed un' idea
soggettiva ( ed astratta ) della qualitá dell' ambiente da proporre , ora queste richieste si
sono moltiplicate , ogni forma scelta pone delle domande .
L' universo di riferimenti , indicazioni e procedure che vengono utilizzate nel passaggio da
un paradigma da un altro é quindi molto piú denso e fortemente polarizzato .
Mi sono posto quindi davanti alla necessitá di simulare tutto ció , rendendomi conto che ció avrebbe portato sia ad un incremento dell' identitá di ogni individuo /scenario generato , che ad una maggiore complessitá dei risultati finali.
"La linea operativa scelta é stata quella di accettare la presenza di eccezioni e di gestirle come innesco di possibili ribaltamenti.
La struttura di base era giá presente .
Ogni forma generata e successivamente trasformata era giá , di per sé , imprevedibile.
Era sufficiente porre una soglia a questa imprevedibilitá connotando come eccezionali le forme che superano questo limite ( soggettivo ).
Ogni forma eccezionale , come tale , invece di porre le sue richieste in un campo contiguo , ed all' interno del paradigma , le poneva come trasformazione del paradigma stesso .
E trasformazione del paradigma significa riproposizione di un paradigma successivo che non puó essere dedotto dal precedente , anche se deve comprenderlo .
Si tratta di rendere possibile una discontinuitá nel processo , quindi un salto logico e simultaneamente un incremento di complessitá."
Da "Il progetto ambientale di morfogenesi" pg. 93 C.Soddu E.Colabella
"L' evento che viene considerato eccezionale diventa l' evento irreversibile che scandisce con una variazione di paradigma il tempo del progetto , la sua evoluzione verso la complessitá."
Da "Il progetto ambientale di morfogenesi" pg. 93 C.Soddu E.Colabella
L' evoluzione del paradigma che negli stadi di evoluzione precedenti era stata conseguita attraverso l' interscambio di matrici formali addotte da un comune quadro di adduzione ( quello automobilistico ) , viene ora alimentata tramite altre realtá di riferimento .
Altre matrici formali addotte dall' immaginario di riferimento dei comics e dell' opera di W. Kandinsky , entrano a far parte delle procedure preesistenti e ( di conseguenza ) dei paradigmi .
Ogni modello virtuale frutto di una sua specifica storia di evoluzione , sperimenta un particolare interscambio di matrici formali , scelte ad hoc secondo criteri esclusivamente soggettivi , in riferimento agli obiettivi del progetto.
"Le matrici formaliscelte sono infatti pertinenti in quanto , nella loro sovrabbondanza funzionale tipica della forma , sono comprensive delle richieste , ma non sono ancora le scelte finali.
Esse vengono calate in un paradigma (anch' esso generato con medesime procedure di simulazione della soggettivitá ) che si comporta come catalizzatore , griglia orientativa per le trasformazioni successive.
In questo contesto ogni forma diviene una richiesta di trasformazione per le altre , e tale richiesta viene soddisfatta con trasformazioni che a loro volta si ripropongono come richieste , e cosí via sino alla fine del tempo progettuale simulato.
In questo slittamento progressivo ogni forma si connette con le altre e con il paradigma e puó , alternativamente , o eliminare i detriti di categoricitá acquistando adattivitá e ordine a breve raggio , oppure acquistare una forte riconoscibilitá ed apportare ordine a lungo raggio.
In ogni caso il sistema complessivo acquisirá complessitá."
Da "Il progetto ambientale di morfogenesi" pg. 92 C.Soddu E.Colabella
"Di ogni forma accettata viene valutata la capacitá di generare ordine , e vengono fissati i parametri per la strutturazione successiva delle sequenze tra eventi formali e la generabilitá di interfacce.
Mentre le forme possono essere sempre diverse , e la loro sostituibilitá ed intrcambiabilitá all' interno del sistema é prevista come non influente sul carattere compositivo , le procedure sono il carattere compositivo , individuano come si esplicita l' approccio soggettivo al progetto , caratterizzano le scelte compositive proprie del progettista.
Quindi le procedure sono di due tipi : quelle di generazione delle forme , ossia degli eventi propri di questa occasione progettuale ..." Da "Il progetto ambientale di morfogenesi" pg. 145 C.Soddu E.Colabella ( frontale , fiancata , tetto ecc. comprese le possibili contaminazioni incrociate e gli interfaccia ) , "..che operano formalizzando eventi la cui imprevedibilitá é data dalla concomitanza di piú sistemi evolutivi lineari ; e quelle che attuano la progettazione vera e propria , che viene attivata utilizzando le forme generate ed accettate come ulteriori richieste di formalizzazione ."
Da "Il progetto ambientale di morfogenesi" pg. 145 C.Soddu E.Colabella
Dinamica evolutiva
"In realtá i cicli richieste /formalizzazione /ulteriore richiesta sono piú numerosi e la loro stessa struttura ( la trasformazione di una richiesta in una richiesta piú sofisticata , attraverso i processi di formalizzazione ) definisce la dinamica evolutiva della forma propria dell' approccio progettuale adottato , e garantisce l' unicitá di ogni singolo oggetto virtuale , pur nella riconoscibilitá , caratterizzazione e qualitá della specie.
Perché ogni oggetto generato , pur se imprevedibile ed unico , ha un livello di qualitá prevedibile , in quanto dipende non dalle singole forme utilizzate , ma dal come queste sono state generate e da come si sono evolute , dal primo input fortemente soggettivo , verso la complessitá."
Da "Il progetto ambientale di morfogenesi" pg. 145 C.Soddu E.Colabella
Il terzo stadio di evoluzione simula scenari con matrici formali addotte dall' immaginario dei comics e genera i modelli I , L , M ed N.
Il frontale del modello si evolve , assumendo connotati in stretta relazione con le nuove matrici formali , mentre le restanti parti sono volutamente rimaste invariate e vengono semplicemente armonizzate con la parte anteriore.
Si viene cosí a creare una forte identificazione a sé stante del frontale della vettura , ció che é uno degli obiettivi del progetto.
Il paradigma accetta le eccezioni apportate dalle nuove matrici formali e si evolve generando nuove richieste in riferimento allo squilibrio generato tra avantreno e retrotreno.
La scelta successiva di formalizzazione utilizza come matrici formali alcune linee addotte dal dipinto "Blue sky" di W. Kandinsky .
Queste vengono inserite nel modello come profili verticali del retrotreno.
Parallelamente gruppi ottici e paraurti posteriori sviluppano la loro forma dalla rilettura di altre forme presenti nel quadro.
Verifica degli scenari
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