...Quando si fu liberato dalle fila del sogno, lo colpì una luce strana, un chiarore nuovo, che entrava dalla stretta apertura della finestra. Balzò in piedi e corse al davanzale: vide questo, il tetto della scuderia, l'ingresso del cortile e tutta la campagna fuori risplender bianchi azzurrognoli nel manto della prima neve dell'anno. Lo colpì il contrasto fra l'inquietudine del suo cuore e la placida rassegnazione del mondo invernale: come campi e boschi, colli e lande s'abbandonavano tranquilli, con mansuetudine commuovente, al sole, al vento, alla pioggia, alla siccità, alla neve; con che dolce e bella pazienza aceri e frassini portavano il loro carico invernale!...
(H. Hesse)