"Secondo un celebre apologo cinese,Chuang-tze'
sogno di essere una farfalla; ma chi dice che non sia la farfalla a sognare
di essere Chuang-tze'? E in questo romanzo e' il duca d'Auge che sogna
di essere Cidrolin o e' Cidrolin che sogna di essere il dica d'Auge? Un
intervallo di 175 anni separa le apparizioni del duca d'Auge nella storia.
Nel 1264 incontra San Luigi; nel 1439 compra cannoni; nel 1614 scopre un
alchimista.....nel 1964 avviene il suo incontro con Cidrolin che egli aveva
sempre visto in sogno immerso nella piu' assoluta indolenza su di un barcone
ammarato stabilmente a riva. Anche Cidrolin, del canto suo, non fa che
sognare....La sua sola occupazione sembra essere quella di riverniciare
la staccionata lungo il suo tratto di banchina, imbrattata dalle scritte
ingiuriose di uno sconosciuto..."(dalla copertina di "Les Fleurs bleues"
nella sua prima edizione Gallimard,1965).
Nella continua tensione
fra sogno e realta' e nell'irrisolubile ricerca d'un io protagonista
risiede il fascino del libro.La storia narra della vita di due personaggi
appartenenti ad epoche diverse,aventi abitudini ,personalita' ed esperienze
differenti legati pero' dalla sottile linea di confine del sogno.Quando
uno s'addormenta l'altro comincia a vivere e viceversa,nel sonno di uno
sta il campo d'azione dell'altro,non si riesce a capire chi sia il
sognatore e chi il sognato.Le loro vite scorrono lungo due piani paralleli,
il Duca D'Auge compie un viaggio attraverso la storia mentre Cidrolin ha
una vita monotona scandita da pochi rituali, finche' un giorno impredivilmente
s'intrecciano.Il libro termina con uno stravolgimento dei ruoli, Cidrolin,
pigro e abitudinario, decide di separarsi dalla sua chiatta, mentre il
Duca d'Auge, l'avventuriero, ritorna a casa. |