PARADIGMI INDIZIARI

 

Il paradigma deve rispondere alle diverse condizioni e sviluppi possibili che la complessità che abbiamo ricercato possa sviluppare, e per ciò se è il caso possono cambiare il nostro paradigma senza problemi lasciando continuare tranquillamente il percorso evolutivo. Il paradigma non deve dare delle risposte, ma deve essere una struttura di controllo tipologica, il paradigma è uno strumento che controlla come procedere, trasformare ed aggregare eventi. Gli strumenti che usa il paradigma sono:

Le matrici geometriche: La geometria è uno degli strumenti più efficaci, e permette di controllare una struttura a prescindere dal suo contenuto, inoltre prescinde dalla scala, attuando un controllo del passaggio da una scala all’altra, organizzando sia la totalità che la forma dei singoli componenti. Nel campo della geometria, si riconoscono le trame geometriche, che a seconda del loro orientamento, possono offrire diverse chiavi di lettura di un medesimo oggetto, ampliandone alcune caratteristiche, stratificando i loro possibili significati; la geometria frattale, permette il controllo dei passaggi di scala, le procedure da seguire, partendo da una forma e procedendo interattivamente nella variazione della sua scala attraverso passaggi ripetuti che possiamo controllare, traslare, ruotare. La matrice geometrica all’interno di un paradigma può avere due tipi di controllo, una che regoli strutture nella stessa scala, con possibili forme di interfaccia, l’altra nel passaggio da una scala all’altra.

Matrici Topologiche: Si tratta di uno strumento di controllo che individua concettualmente quelle particolari sequenze che, nello spazio ambientale, si avvicinano ad un luogo/oggetto, come si passa da uno spazio/oggetto ad un’altro; questa carica concettuale e fortemente simbolica permette di organizzare delle sequenze, che strutturano e caratterizzano il nostro progetto, e dove ad ogni aumento di complessità fornisce nuove e precise richieste funzionali; attraverso uno strumento di controllo dimensionale, è possibile definire la crescita delle dimensioni, e può essere attivata attraverso l’utilizzo del modulo o di una griglia modulare.

Gerarchicazione e simultaneità: All’interno del nostro progetto, tutti gli elementi presenti, forme , matrici tecnologiche, materiale, hanno la stessa importanza, ed ognuna delle risposte che questi eventi/richieste strutturano, dovranno essere simultanee ma noi, tendiamo ad organizzarli, "muoverli" secondo un nostro soggettivo grado di ordine, secondo la nostra logica che inevitabilmente gerarchizza la struttura di risposta complessiva; questa può essere qualsiasi occasione di progetto, un particolare tecnologico, un tipo di materiale, il colore, tutti capaci di orientare la risposta, caratterizzandola e rendendola riconoscibile a monte dell’oggetto che verrà formalizzato.

Ordine e trasgressione: Con ordine del progetto, non è intesa, ovviamente, la "regolarità" della struttura ma l’organizzazione di possibili e intersoggettive chiavi di lettura, ovvero la possibilità di riconoscere le indicazione per intuire la logica dell’organizzazione totale e delle matrici di complessità. Definito quest’ordine, è possibile poi renderlo ancora più significativo, immettendo diversi fattori, eventi unici che ribaltano la struttura già definita; è il caso delle eccezioni, considerate proprio come eventi eccezionali, inaspettati, in grado cioè di caratterizzare alcune scelte, rendere operabili salti di paradigma, comunque offrire sempre una scelta tra regolare ed eccezionale, che, seppur nella sua delicata struttura se utilizzato al meglio permette di affrontare con più flessibilità le richieste/eventi casuali/soggettivi.

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