Il Centro di manutenzione (più recente di quasi un decennio rispetto all'Aviorimessa) ha una struttura più autonomamente elaborata in chiave edilizia e architettonica e media lo schema degli stralli con quello delle tensostrutture a tenda. La fusione fra idea strutturale e idea architettonica appare completa e leggibilissima, conferendo all'insieme una particolare unità d'immagine. Lo schema statico della copertura, in questo caso, non si basa su una ripetizione seriale di membrature parallele identiche ma su uno schema tridimensionale, staticamente e formalmente concluso: concentrate in tre punti della costruzione le antenne di sostegno dei tiranti (talché quelle d'angolo possano proseguire e fondersi con le pareti perimetrali esterne), tutta la trama dei cavi superiori si svolge radialmente da essi concludendo organicamente l'impianto architettonico d'insieme. Quest' opera, proprio per il peso avuto dalle tecnologie impiegate nella scelta formale, si inserisce come valido esempio architettonico in una tradizione particolare che ha visto, proprio in Italia, il realizzarsi delle prime importanti opere di architettura aeronautica.