Storia del Politecnico

Secondo Dopoguerra

(Corinna Morandi da : AA.VV., Il politecnico di Milano nella storia italiana, 1914-1963 Milano, Cariplo-Laterza, 1988.)

Nella ricostruzione delle vicende relative all'insediamento del politecnico e alla storia del suo rapporto con la città alcuni elementi appaiono come ricorrenti : la crescita, continua, costretta entro limiti troppo angusti; la necessità di conquistare spazi in "concorrenza "con gli altri istituti universitari e con le funzioni più propriamente urbane del quartiere ; la dicotomia tra progetti d'insieme, di ristrutturazione del complesso e stralci di tali progetti, interventi parziali per contenere i disagi più pesanti.

Già a breve distanza dall'inaugurazione degli edifici del R. Istituto tecnico superiore a Città degli Studi, la crisi legata alla mancanza di spazio viene messa in evidenza e le denunce dei rettori in questo senso vengono regolarmente ripetute.

Col secondo dopoguerra, il rapporto stretto tra sviluppo industriale a Milano e nel paese e la necessità di tecnici preparati per i vari settori in espansione, unitamente al prestigio conquistato dalla Scuola che richiama studenti da un'area vasta, induce un progressivo, pesante deficit di spazio per la didattica e la ricerca scientifica. La crescita della Scuola si gioca in un primo periodo, cominciato già alla fine degli anni Trenta, con un processo di riutilizzo o di aumento della capienza degli edifici esistenti, con ampliamenti interni al confine del primo insediamento del Politecnico . Quindi, si avviano i progetti per l'espansione su lotti limitrofi.

La prima area che viene interessata dalle operazioni di ampliamento è quella di via Bonardi ....complessa vicenda che trova le sue origini nel periodo tra le due guerre , mentre le realizzazioni vengono avviate e in buona parte completate nel corso degli anni cinquanta

Adeguamento delle strutture del Politecnico di Milano per una ricezione di 15.000 studenti

Per trasformare la Città degli Studi in un organismo capace di soddisfare le esigenze di una nuova moderna università (obbiettivo non secondario della proposta "Museopoli") si è proceduto alla progettazione di complessi edilizi, finalizzati a fornire la cubatura necessaria all'adeguamento delle destinazioni d'uso previste dalla normativa europea e a dare consistenza a quell'idea di riorganizzazione funzionale che, oltre ad una corretta distribuzione degli spazi, definisca anche il sistema dei collegamenti e del verde.

Adeguamento a Città Studi

Nel 1985 fu bandito, dal politecnico di Milano,il Concorso nazionale per l'utilizzo edilizio della aree del Campus Bassini. Lo scopo era quello di fronteggiare la situazione di continua crescita degli studenti iscritti. Mediare il sovraffolamento ipotizzando un distaccamento in un'altra area di Milano ( concretizzatasi oggi nella sede in Bovisa) e di un ampliamento nelle attuali aree, in modo da mantenere comunque efficiente ed operativa l'attuale sede. Nessun partecipante vinse il concorso in quanto non furono soddisfatte le richieste del bando, ma la Commissione Gidicatrice, eventualmente utilizzare i progetti meritevoli di particolare riconoscimento, come valido contributo per l'approfondimento del tema progettuale proposto.