INTEGRAZIONE-DIALOGO UOMO-OGGETTO

" Ogni strumento che possediamo rappresenta una parte migliorata del corpo. L'ascia di pietra è un pugno migliorato, e il coltello di pietra un'unghia perfezionata. L'armatura del cavaliere medioevale era una pelle più efficiente, e la polvere da sparo un bicipite più potente per lanciare dei proiettili " Isaac Asimov.

L'interazione uomo-oggetto ricopre un ruolo fondamentale nella progettazione, poiché le funzioni che l'oggetto è chiamato a soddisfare sono interamente legate alle esigenze e ai desideri dell'uomo, nonchè all'ambiente nel quale entrambi sono immersi. L'oggetto deve perciò contenere, esprimere, soddisfare, a vari livelli, la sfera delle necessità e dei desideri umani, oltre a misurarsi con l'evoluzione dell'ambiente. Si è soliti accostare la figura del motociclista a quella mitologica del centauro, creatura mostruosa con testa, busto umani e corpo equino, per identificare un corpo unico, inseparabile, nel quale le varie membra si mischiano dando vita ad un'armonia misteriosa, mostruosa ma, allo stesso tempo, affascinante. Allo stesso modo, la motocicletta diviene idealmente parte dell'uomo, corre in suo aiuto laddove le capacità naturali sono insufficienti , migliorandole, ampliandole e amplificandole, creando una cellula perfetta uomo-macchina che non significa chiusura e passività, al contrario, continua e attiva partecipazione nel movimento tra aria e terra. " I nostri spiriti sono diversi, ma il nostro corpo e la nostra muscolatura sono simili e realizzano le stesse funzioni; pertanto gli oggetti devono rispondere a bisogni-tipo, funzioni-tipo e quindi essere oggetti-tipo; più prossimi al nostro corpo sono per contatto e per funzione tali oggetti, tanto più sono assimilabili a membra artificiali" Le Corbusier.

All'interno del discorso di unione tra oggetto e soggetto, assume dunque particolare rilevanza l'aspetto legato al dialogo tra oggetto e fruitore che investe sia l'ambito fisico che quello puramente mentale. Il problema dell'integrazione e relativa unione tra gli elementi può essere affrontato perciò su diversi livelli possibili. L'inserimento fisico nell'oggetto, specificatamente alla motocicletta, investe il corpo nella sua totalità come mai su di un altro mezzo di trasporto. La posizione del pilota su di una motocicletta sportiva è tutt'altro che univoca e passiva, al contrario è movimentata e talvolta frenetica alla continua ricerca della migliore interpretazione delle leggi aerodinamiche e fisiche del moto. Ne consegue che lo studio delle strutture atte ad accogliere il pilota, dovranno contemplare sia forme che movimenti del corpo umano, oltre ad appagare l'esigenza psicologica di confidenza e di dominio del mezzo stesso, unitamente alla soddisfazione dei più pratici requisiti di sicurezza passiva, protezione e penetrazione aerodinamica. La necessità di integrazione fisica del sistema uomo-motocicletta assume rilevanza nel momento in cui le prestazioni del mezzo diventano consistenti, esponendo il pilota a fatiche e sacrifici fisici causati dall'attrito sempre più violento dell'aria. In questa fase la costituzione di un corpo unico e compatto con l'oggetto permette l'avanzamento più redditizio " La forma aerodinamica è quella che viene data ad un corpo affinchè, attraversando un elemento quale l'aria, esso incontri una minima resistenza " Giedion

Il dialogo naturale e immediato tra oggetto e soggetto viene affrontato riducendo gli spazi fisici tra corpo umano e oggetto, che diventa progressivamente proseguimento e protesi. Il discorso relativo alla prossimità dell'oggetto alle varie articolazioni umane e alla possibilità delle stesse di inviare comandi in modo semplice e naturale, è stato sviluppato intensamente negli ultimi anni, consentendo la progressiva eliminazione delle strumentazioni consuete a favore di tecnologie innovative già ampiamente sperimentate in campo aeronautico e nelle competizioni automobilistiche e che, in un futuro, saranno certamente applicate in modo più massiccio. 

FLESSIBILITA' - INTERCAMBIABILITA' 

La flessibilità e l'intercambiabilità degli oggetti sono due concetti che in qualche modo riconducono alla creatività e alla vitalità. Il soggetto si trova di fronte a molteplici possibilità e occasioni di sperimentazioni che vengono dettate dalla curiosità, dalla personalità, dalla libertà e dalle necessità contingenti. I diversi itinerari percorribili devono essere legati all'estrema semplicità e praticità dell'oggetto medesimo, che deve possedere la capacità di trasformarsi e di stabilire un dialogo aperto, immediato e diversificato con il soggetto. La flessibilità e l'intercambiabilità risolvono il problema di soddisfare contemporaneamente una molteplicità di richieste differenti. La motocicletta è un mezzo di trasporto molto particolare, soggetto a vincoli ben precisi. In particolare la moto sportiva, oggetto del mio studio, presenta delle restrizioni molto forti che ne limitano, talvolta, determinati utilizzi. Il superamento di alcuni problemi irrisolti senza sconvolgerne il carattere originario, è l'obiettivo che mi sono posto; cioè trovare delle soluzioni semplici, pratiche, veloci e non ingombranti che ampliano l'utilizzazione appagando allo stesso tempo il desiderio, la necessità di personalizzazione e di sperimentazione. Tralasciando ovviamente gli aspetti più tecnici, mi sono impegnato a trovare la modalità di trasformare istantaneamente un mezzo estremo in un veicolo più confortevole e di più ampia fruibilità, cercando di non stravolgere, per quanto possibile, la connotazione estetico-sportiva della motocicletta. L'intento predominante è stato quello di adattare una motocicletta dall'impronta fortemente sportiva, alle normali esigenze turistiche di lunga percorrenza e rendere la stessa confortevole per ogni fruitore, per quanto una motocicletta possa esserlo. La possibilità cioè di una vasta facoltà di modificazione nell'immediato dell'assetto della motocicletta, della posizione dei comandi, della protezione aerodinamica, secondo le necessità fisiche e umorali del pilota, nonché l'opportunità di carico attraverso supporti a scomparsa, vani portaoggetti di dimensione variabile ricavati all'interno e all'esterno della motocicletta stessa. Ogni forma possiede cioè diversi e stratificati esiti funzionali, differenti potenzialità da sperimentare nel modo più semplice e naturale possibile. Il discorso si incentra sul comfort, sulla sicurezza, sulla variabilità e l'immediatezza delle scelte operabili dall'uomo sull'oggetto, che si modifica su di esso e sull'ambiente che entrambi attraversano.