PREMESSA
La luce domina e ritma la nostra vita, detta i tempi del nostro agire, in un perpetuo alternarsi di giorno e notte, definendo l’orizzonte del nostro sguardo o ammantandolo di mistero. In qualche maniera si potrebbe, dunque, dire che essa crea le forme,avvolgendo cose e persone per restituirne i tratti connotativi rispetto allo spazio, dimensioni, colori, composizione materica, ma anche differenze e contrasti, lucentezze e opacità, vuoti e pieni. Ovviamente la luce non è una matrice volontaria di forme, ma è uno strumento fondamentale e troppo spesso relegato in secondo piano, in grado di enfatizzare, modellare o nascondere le caratteristiche intrinseche dello spazio che s’intende comporre. La luce è l’elemento fondamentale nel processo percettivo delle cose ed è proprio tramite il fenomeno luminoso che si attua la più completa conoscenza spaziale. La luce artificiale, seppur costituita da entità immateriali-fotoni-può divenire entità fisica dell’architettura, materiale reale al pari della pietra,del marmo o del mattone, al pari cioè, di quei materiali fisici dello spazio architettonico Al centro del binomio architettura- luce troviamo l’uomo, come destinatario principale, ed è su questo soggetto che dobbiamo soffermarci per poter dare una nuova collocazione al progetto della luce.Recenti studi sulla percezione svelano una stretta connessione tra il funzionamento biologico dell’organismo umano e qualità, quantità e tipo di luce con cui il soggetto si trova a convivere. I risultati di tali ricerche si stanno rivelando di grande importanza soprattutto nella definizione di parametri in grado di offrire effettivo benessere fisico e psicologico all’individuo. Il principale orologio esterno è,appunto, la luce che ha un forte effetto sul nostro stato fisico e mentale,e particolare attenzione va posta nel progetto della luce artificiale che si comporta come elemento regolatore. Una luce non adatta impedisce la giusta sincronizzazione di alcuni ritmi biologici essenziali provocando non solo malumore e sensazioni di malessere , ma anche impedendo il corretto funzionamento del complesso sistema psico-endocrino-immunologico. All’interno di un sistema complesso di sintonie fisico-biologiche, da mantenere o da riconquistare, la luce assume un ruolo cruciale: rendendo uguali il giorno e la notte, l'estate e l'inverno; si toglie la percezione di un punto di riferimento biologico essenziale. Da queste considerazioni è possibile capire che la disciplina illuminotecnica non deve essere concepita come scienza esclusivamente quantitativa, bensi’ il progetto luce dovrebbe indirizzarsi verso valutazioni di tipo qualitativo nelle quali l’interiorità del soggetto e la realtà esterna si incontrano. La luce , questa "materia" che non c’è perché non è tangibile, perché impalpabile, può assumere un ruolo primario nella casa, generando in essa angoli, ambienti e zone fortemente suggestivi e particolari. Una lampada, allora, non può essere considerata semplicemente un complemento d’arredo, un oggetto da giudicare e scegliere per forma e colore, ma un componente attivo di un sistema più complesso di relazioni che, nello spazio progettato, si vanno ad instaurare tra luoghi, materiali, oggetti e sensazioni. L’uso dela luce si struttura interagendo con gli effetti più adatti alla particolare conformazione di una certa porzione di spazio e assume diverse soluzioni tecniche.
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