RESTITUIRE LE STRADE ALLA GENTE


"Le cose edificate avvicinano l'uomo alla terra, come un paesaggio abitato e allo stesso tempo collocano sotto la volta del cielo l'intimità dell'abitare insieme" M.Heidegger
Le strade nella concezione moderna sono dei un semplici nastri d'asfalto che collegano dei punti sparsi sul territorio e con questo non hanno nessun rapporto. Sono infatti tutte uguali, prevedono una parte destinata ai veicoli e sui bordi di questa, dei marciapiedi a disposizione dei pedoni. Ma non è sempre stato così , un tempo oltre che essere dei percorsi per veicoli e pedoni, erano anche luogo dove si svolgeva la vita, dove la gente svolgeva innumerevoli attività , dove passava gran parte del tempo. Erano vive la gente provava piacere nello starci. Nella città moderna si è perso il legame tra la gente e la strada, diventata territorio esclusivo dell'auto, dove il pedone si sente di troppo e non trova uno spazio per se. Non si sente a suo agio, troppi pericoli lo possono travolgere in qualsiasi momento, e sappiamo benissimo che un ambiente per essere vissuto deve presentare delle condizioni favorevoli: tranquillità , protezione, intimità , ecc..., tutte caratteristiche che nella strada moderna si sono perse, a vantaggio dell'unica, ma più banale scorrevolezza del traffico cittadino.

"...a noi sembrano irreali, prive come sono di marciapiedi, semafori, macchine in sosta e pile di bidoni di rifiuti, tutte cose queste che abbiamo finito per accettare come attributi di una civiltà superiore." B.Rudofsky
La strada per essere vissuta, deve avere delle caratteristiche che facciano sentire l'uomo protetto, come nella sua casa, come gia avviene nelle strade dei borghi medievali. In questi si ha una sensazione di intimità e protezione, come se si fosse in una propagine della casa stessa, una sorta di "giardino" pubblico ma allo stesso tempo privato, dove vengono abitualmente svolte tutte le attività che non è conveniente svolgere all'interno. Non vi è nessun confine che delimiti una qualche porzione di strada, ma trasmette ugualmente quest'idea di semi-pubblico attraverso una serie di manifestazioni: panchine e scale in muratura adagiate sulla facciata che sconfinano nella pubblica via, sedie ed altri oggetti lasciati incustoditi all'esterno. Le scale vengono spesso utilizzate come sedute, il sedersi è , in un certo senso, prendere possesso di una parte di spazio. Quando il clima lo permette, la strada è piena di vita, c'è chi lavora, che legge, chi gioca, chi osserva gli altri, non ci si annoia mai, è come andare a teatro dove la scenografia e gli attori sono pressochè gli stessi, ma recitano una trama diversa ogni giorno ed i protagonisti si cambiano di ruolo con le comparse.
Nel borgo di Bosa le vie non sono mai interrotte da piazze, queste infatti probabilmente non servivano, troviamo solo degli slarghi e delle rientranze nelle facciate che permettono l'adunanza di più persone senza intralciare la via. Tutti si conoscono, c'è quello più simpatico col quale si va maggiormente d'accordo, quello meno simpatico, ma nessuno ci è indifferente, tutti sanno tutto di tutti ed hanno un giudizio su ognuno.

"...ho visto dei napoletani che si trovavano ai due lati opposti di una strada, conversare tra loro, nella confusione e nel traffico senza pronunciare una sola parola." B.Rudofsky
La strada è una sorta di scuola per la vita, dove si imparano le tradizioni ed i mestieri artigianali. Vi è uno stretto rapporto tra le generazioni, le persone più anziane, alle quali si parla quasi esclusivamente in dialetto e ci si rivolge con il voi, sono sempre pronte a rimproveri e scherzi, ma anche a dare consigli e a raccontare delle vecchie storie che rimarranno sicuramente nella memoria di chi ascolta. Con questo sistema si tramandano le tradizioni e la storia orale, ma anche una gestualità artigianale che altrimenti andrebbe persa. La civiltà sembra non aver permeato ancora questi luoghi, che da molti vengono considerati primitivi, magari dagli stessi che poi, per ritemprare le membra, fuggono dalle loro moderne città per rifugiarsi tra queste strade.

"In ogni luogo di questa città si potrebbe volta a volta, dormire, fabbricare arnesi, cucinare accumulare monete d'oro, svestirsi, regnare, vendere, interrogare oracoli. Qualsiasi tetto a piramide potrebbe coprire tanto il lazzareto dei lebbrosi, quanto le terme delle odalische. Il viaggiatore gira gira e non ha dubbi: non riuscendo a distinguere i punti della città, anche i punti che egli tiene distinti nella mente gli si mescolano. Ne inferisce questo: se l'esistenza in tutti i suoi momenti e tutta se stessa, la citta di Zoe è il luogo dell'esistenza individuale. Ma perchè allora la città ? Quale linea separa il dentro dal fuori, il rombo delle ruote dall'ululo dei lupi." I.Calvino
Le strade e il borgo suggeriscono una sensazione di intimità, è come vivere in un grande condominio, dove la strada è contemporaneamente il corridoio, che mette in comunicazione gli appartamenti, e il soggiorno, luogo di ritrovo per eccellenza. Non è raro incontrare delle persone sedute all'aperto che passano la giornata a conversare, ognuno rigorosamente di fronte alla propria facciata, e tra una chiacchera e l'altra, svolgono una gran quantità di operazioni. Non vi è bisogno di radunarsi in un'unico spazio, ognuno starà seduto in corrispondenza della propria facciata, per farsi udire da quelli più lontani basterà alzare il tono della voce, sarà la strada ad incanalare il suono. La vita che si svolge all'interno della casa è conosciuta da tutti gli abitanti della strada, la privacy è poca, anche i più bassi bisbigli vengono colti all'esterno. L'ombra proiettata dalla casa è di proprietà della stessa, esiste una specie di tacito accordo per cui non si va ad occupare l'ombra degli altri, solo alcune persone, quelle con cui si hanno i rapporti più amichevoli, possono utilizzarla, gli altri non saranno cacciati ma guardati in malo modo.

"Fuggendo dalle noie della civiltà , verso la speranza, verso l'ignoto." H.Hesse
Nella strada ci si identifica, nascere e crescere in via Malaspina o in via Serravalle, definisce già una persona, la sua posizione sociale, il suo carattere. Si è orgogliosi di appartenere a questa o quella via, ed è per questo che tutti concorrono a rendere più desiderabile la propria. E' abbastanza comune trovare delle donne che si occupano della pulizia nella propria porzione di strada, è un disonore lasciarla sporca, si verrebbe subito additati come persone poco serie. Esiste un rapporto molto stretto tra uomo e strada, si conosce ogni singola pietra, e anche la più piccola crepa nella muratura, essa è parte integrante della vita di ognuno, forse lo spazio più importante, dove si è nati, cresciuti ed invecchiati. La strada è come un abito, quello buono della domenica, è la prima impressione, il biglietto da visita, non importa se dimostra gli anni, se è storta, se non è ben livellata, non deve però mostrare erbacce, polvere ed immondizie. La si deve rendere gradevole per se e gli altri.

"Prima apriamo il parasole per proiettare l'ombra sulla terra e poi in quell'ombra costruiamo una casa." Tanazaki
La strada è il luogo dello svago, dopo una giornata di lavoro, si può trascorrere le ore libere all'aperto, dove si possono svolgere tutte le attività possibili e contemporaneamente partecipare alla vita che vi si svolge. Le strade pullulano di bambini scatenati, anche loro gia si riconoscono in questa seconda casa, giocano tranquilli all'aria aperta e tranquille sono anche le madri che sanno che per strada non ci sono pericoli, che è uno spazio circoscritto, dove non passano auto, un'unico marciapiede senza strisce pedonali da attraversare. I bambini sono liberi di correre, di fermarsi in ogni punto, senza mai preoccuparsi di eventuali pericoli. Una grande culla dove tutto è lecito, tutto è libertà.

"Le immagini dell'arte di domani non possono essere simboli del mondo esteriore ricreato dalla fantasia e ordinati in uno spazio prestabilito; devono invece essere la visione di una realtà non ancora vista non ancora leggibile." D'orazio
La strada ha modellato la gente, una grande quantità di esperienze sono state vissute insieme, ci si conosce talmente bene che basta un gesto, un sorriso, un'occhiata per farsi capire più che pronunciare centinaia di parole. La strada del borgo non ha niente a che vedere con la strada della città , nella prima l'accento viene posto sulla gente, nella seconda sulle auto. Nella prima ci vivo nella seconda ci passo. Vivere una strada significa, sentirla propria, avere piacere nel trascorrervi del tempo, considerarla parte del proprio mondo. Sulla strada sembra che si ripetano le situazioni, come nella foto sopra, la persona più anziana ha sicuramente vissuto le esperienze dei bambini prima e della giovane poi, sempre nello stesso luogo, le generazioni si mescolano, la vita ciclicamente si ripropone sempre uguale.

"...gli strappi delle reti da pesca e i tre vecchi che seduti sul molo a rammendare le reti si raccontano per la centesima volta la storia..." I.Calvino
L'uomo ha la necessità di vivere il mondo, di stare all'aperto, non sempre rinchiuso da mura, la vita è all'esterno, l'aria aperta fa sentire meno la stanchezza, non ci si sente oppressi. Lavorare all'aperto permette di partecipare alla vita cittadina, di essere la vita cittadina, di osservare di essere osservati, di svagarsi allo stesso tempo.
Nella strada del borgo, i rumori, gli odori, tutto è naturale, l'artificiale è l'eccezione. Perchè l'uomo sente la necessità di circoscrivere uno spazio per ogni esigenza, non è forse più conveniente avere un'unico spazio comune per tutte esigenze. Questo spazio è il mondo, modelliamolo secondo le richieste dell'uomo, non secondo quelle della macchina. Il mondo ha orizzonti diversi, non ha confini, perchè lo spazio dell'uomo deve sempre essere suddiviso per zone, una per ogni funzione.

"Piazza ambiente delimitato e chiuso... Piazza delimitata e chiusa come una stanza... La piazza racchiusa come un soggiorno in una casa, dove si fa mostra degli oggetti più importanti posseduti." C.Sitte
La strada è il luogo della socialità, dell'incontro, è il contenitore delle necessità dell'uomo, adatto ad ogni scopo. Vi si respira allegria, non c'è spazio per la noia, la vita vi scorre dentro, combiano in ogni momento le sensazioni, gli stati d'animo, tutto è sempre in movimento, sempre diverso, anche se sono contesti gia visti e sentiti altre volte. E' la varietà delle persone, delle emozioni delle stesse, delle luci, delle ombre, degli odori, dei rumori che fanno sembrare tutto diverso. Non vi è nulla di statico, in ogni istante il carattere dell'ambiente può cambiare, le variabili sono infinite.

"C'è un legame segreto tra lentezza e memoria fra velocita ed oblio. Prendiamo una situazione delle più banali: un'uomo cammina per la strada. A un tratto cerca di ricordare qualcosa che però sfugge. Allora istintivamente rallenta il passo. Chi vuole dimenticare un'evento penoso appena vissuto accelera inconsapevolmente la sua andatura, come per allontanarsi da qualcosa che sente ancora troppo vicino a se nel tempo. Nella matematica esistenziale questa esperienza assume la forma di due equazioni elementari: il grado di lentezza e direttamente proporzionale all'intensita della memoria il grado di velocita e direttamente proporzionale all'intensità dell'oblio." M.Kundera
Passare andare mai fermarsi. Avete mai notato che a Milano non ci sono le panchine per strada. La galleria Vittorio Emanuele è una bellissima strada, ma ci si può solo passare, non ci si ferma per vivere tale spazio, non ci sono sedute. Invece i tavolini dei numerosi bar e ristoranti sono sempre gremiti di gente, forse perchè fa chic, oppure perchè quello spazio, vissuto da seduti, con la calma, è gradevole per i sensi, per quell'atmosfera di intimità che si respira anche se si è tra centinaia di persone. Il sedersi significa predisporre l'animo ed il corpo ad accogliere, udire, prestare attenzione a ciò che succede intorno, il sedersi è l'essenza del vivere un luogo, che non potrà mai essere considerato nostro se non lo abbiamo mai osservato con interesse, se non abbiamo mai colto le sfumature, e tutto ciò è possibile solo con la calma e la disponibilità insita nell'atto di sedersi.

"I suq non sono mai stati pensati per essere profanati da veicoli e non dovrebbero mai esserlo." B.Rudofsky
La strada del borgo ha un'aspetto familiare, naturale, le linee non sono mai rette, precise, l'usura del tempo le ha consumate in alcune parti più che in altre, l'uomo le ha modificate adattandole alle proprie esigenze, proprio come un albero che col tempo riesce ad adattarsi alle avversità della natura. Si vede il sedimentarsi delle esigenze, la funzione che ha assunto in passato, la presenza dell'uomo "naturale", quello che utilizza le mani, pochi e semplici arnesi, per produrre ciò di cui ha bisogno. Una linea perfettamente retta per essere tracciata abbisogna di una maggiore quantità di strumenti tecnici, ma risulta fredda, artificiale, non vissuta, una linea ondulata invece da la sensazione di qulcosa di vivo, dove scorre la vita.

" I bolognesi che corrono avanti e indietro sotto i colonnati, per tutta la giornata... e impossibile che non v'incontrino i propri amici." B.Rudofsky
La vita nella strada del borgo è più lenta, altri sono i ritmi, rispetto alla vita della città, tutto è fatto a misura d'uomo, i movimenti, la gestualità delle persone, non sono mai affrettati, sono sempre pensati, voluti. Non si corre, non c'è il pericolo di perdere qualcosa, la vita è li, nessuno scappa, ciò che non si è fatto oggi lo si può fare domani. Il tempo per incontrare la gente, per parlare, lo si deve trovare, non ci può limitare al saluto e scappare, quattro chiacchere non si negano a nessuno.

"Prendiamo possesso della stanza poi usciamo nel parco. Le verdi terrazze digradano verso la Senna. Siamo stupiti di tanta bellezza e desiderosi di fare una passeggiata. Ma pochi minuti dopo eccoci di fronte a una strada sulla quale passano le macchine, facciamo dietro front." M.Kundera
Nei giorni di festa, la strada è lo spazio adatto, il teatro della festa, tutti partecipano agli addobbi, per renderla più allegra, con bandierine colorate, fiori e piante. Ognuno prepara la propria porzione, la propria facciata, grandi e piccini, la festa è di tutti. Vengono portati all'esterno, tavoli e sedie, da mangiare e da bere per tutti, in questi momenti la strada diventa una casa, ci si sente a proprio agio, anche il fosteriero si sente a casa. Si fa a gara per rendere accogliente la via ed è motivo di orgoglio la lode di qualche passante.

"Nella storia dell'architettura tradizionale si enfatizza il lavoro del singolo architetto, mentre qui l'accento viene posto sulla iniziativa della comunita." B.Rudofsky
La strada è un mercato dove si acquistano e vendono sensazioni. Il contatto con la gente, con gli strumenti della vita quotidiana, ci portano ad avere delle sensazioni che diminuiscono o aumentano a seconda del contesto.
Credo che la strada del borgo sia un'amplificatore di sentimenti, ciò che maggiormente colpisce è che per strada attori e spettatori si scambiano i ruoli di continuo, mentre a teatro lo spettatore riceve ma non da, e l'attore da ma non riceve, nella strada non vi sono entità solo passive o solo attive, sono insieme entrambe.

"Sarebbe un bellissimo spettacolo, vedere in una gran gelata le calli di Venezia tutte ghiacciate e la gente camminare su e giù su strade di diamante o su un pavimento di cristallo." B.Rudofsky
La strada è di due tipi, quella per le auto, comunemente presente in città, e quella per la gente, che però non si costruisce più, ma che è ancora presente nei vecchi borghi medievali. La prima può mantenere la forma che ha, si può continuare ad usare l'asfalto sia per la carreggiata che per il marciapiede, tanto non verrà mai vissuta finchè vi passeranno le auto. La seconda, la si deve rispolverare, rivedere, i concetti ordinatori li possiamo prendere da quelle esistenti, che tuttora sono più attuali che mai. Le strade per le auto le possiamo trasformare come vogliamo, possiamo mettere dei tappeti rossi sui marciapiedi al posto dell'asfalto, non cambierà mai niente, sino a quando non spariranno o si modificheranno le auto. Nelle strade per la gente, possiamo anche togliere il pavimento, saranno sempre vivibili. Costruiamo quindi le strade per la gente, forse qualcuno comincierà a portarci una sedia, il resto verra da solo.

Obiettivi e immaginario soggettivo
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