INTRODUZIONE

Dopo parecchi anni di studio al Politecnico di Milano, e dopo aver applicato, nei vari esami del corso di laurea, le mie conoscenze al contesto milanese, mi sembrava doveroso terminare l'iter scolastico, preparando una tesi di laurea sul mio paese. Sopratutto nella speranza di crearmi delle basi su cui poggiare un futuro lavoro che spero possa svolgersi a Bosa.
La possibilità mi è stata offerta dal professor C.Soddu e dalla professoressa E.Colabella.
Non nego le difficoltà iniziali di approccio alla metodologia seguita da entrambi, ma devo anche riconoscere che essa, nonostante all'inizio sembrasse molto schematica (ma solo perchè non avevo ancora capito) mi ha permesso di sbizzarirmi sia nella ricerca delle fonti a cui attingere riferimenti, e sia di seguire un mio percorso logico, senza imposizioni di sorta. Questa situazione ha detterminato in me nuova fiducia verso l'architettura, che col passare degli anni, dopo un primo periodo di scoperta, era andata via via scemando.
Nella fase iniziale della tesi ha seguito il mio istinto e credendo di trascurarne l'evoluzione, ho svolto delle piccole ricerche personali, su dei temi che non avevo mai avuto modo di approfondire, ma che nel corso di studio mi avevano appassionato. Leggevo dei libri che avevo solo intravisto durante le ricerche svolte in facoltà . Proprio questa fase di ricerca estremamente libera si è , in seguito, manifestata molto proficua per la realizzazione e l'esecuzione della tesi di laurea. Ha infatti permesso la creazione di un'immaginario soggettivo che descriveva una realtà virtuale possibile ma tutta da verificare. Aveva come riferimento principale il mio retroterra culturale e l'ambiente dove avevo passato i primi anni della mia vita.
Bosa una piccola città sulla costa occidentale della Sardegna. Fa parte della provincia di Nuoro, alla quale è collegata attraverso uno stretto ed irrazionale corridoio di terra. Per una serie di congetture ha mantenuto praticamente intatto il proprio paesaggio. Congetture perchè nonostante abbia avuto un passato glorioso (perlomeno in ambito sardo), nell'ultimo secolo non è riuscita ad attirare una sola attività produttiva, anzi quelle presenti hanno via via chiuso i battenti. Sopratutto a causa delle mutate condizioni economiche, ed anche perchè è stata tagliata fuori dalle principali via di comunicazione della Sardegna, da ciò una progressiva ed inarrestabile decadenza. Questo ha comportato un rispetto casuale, per l'ambiente artificiale e per quello naturale. Il centro storico, permette di leggere, nelle sue forme e strutture ancora "intatte" , una quantità di riferimenti tutt'ora attuali nello studio dell'architettura. Una sorta di avvicinamento dell'uomo all'architettura, alla ricerca di quel paradiso che tutti vorremmo nel nostro ambiente quotidiano. Questo studio, vuole o vorrebbe fornire degli spunti, delle riflessioni su cui basarsi nel momento in cui si dovrà intervenire nel contesto bosano, nella speranza che le riflessioni da me fatte possano concorrere ad aumentare la complessità e quindi la bosanità dell'insieme. Quindi individuare delle occasioni di lettura e di progetto che permettano lo sviluppo di un percorso soggettivo di scoperta e rilettura della città , che guideranno verso il soddisfacimento delle imprevedibili esigenze del divenire.


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